Navigando nella Storia
Risalire il Nilo in feluca: l'emozione del navigare a vela in un’immensa oasi sahariana con la costante sensazione di essere dentro l’Antico Egitto, atmosfere di straordinaria suggestione, da sperimentare almeno una volta nella vita, di Claudio Montalti - Inviato il 02 luglio 2010 da Claudio Montalti.
Sito o fonte Web: www.claudiomontalti.net
La nostra feluca, lunga circa 10 metri, è una tipica imbarcazione nilotica, identica a quella che per millenni ha sostenuto l’economia del Paese. La sua esistenza è sempre più minacciata dalle grandi motonavi da crociera, che vediamo ormeggiate fino in quarta fila, che oltretutto inquinano ed hanno un grave impatto su un ecosistema del tutto paragonabile ad un’immensa oasi faunistica.
La vela, triangolare, è rappezzata in un variopinto collage di tessuti. Due panche corrono lungo i lati. Tra esse, diversi tappeti coprono le tavole sotto cui abbiamo stivato il grosso dei bagagli e rendono più confortevole lo spazio comune in cui mangeremo e dormiremo (consigliato portare con sé un materassino). Alla guida, due giovani nubiani in galabiya, lunga tunica tradizionale egiziana, ci sorridono allegri. Non mancheranno mai di farlo mentre regoleranno la vela, accontenteranno le nostre richieste o prepareranno pasti e spuntini.
LUXOR
Salpiamo dall'antica Tebe con gli occhi ancora pieni di meraviglia. Più che il tempio di Karnak, costruito nel 1200 aC, così grande che ovunque ci si posizioni non si riesce ad abbracciarlo completamente con uno sguardo, o i colossi di Memnone, o ancora la Valle dei Re, tutti meravigliosi, siamo stati colpiti dai colori ancora vivi della tomba di Nefertari, regina scomparsa giovane e amatissima da Ramses II, nella Valle delle Regine. Questi dipinti murali toccano l’anima. Non sono da perdere anche se l’accesso a questa tomba è limitato a sole cento visite al giorno ed è molto caro.
Una fresca brezza da nord increspa la superficie del fiume e ci sospinge decisamente controcorrente. Passata Luxor, macchie di basse acacie si alternano a piccoli insediamenti di case d’argilla cotta al sole con tetti di canne e foglie di palma intrecciate, campi di trifoglio, palmeti, piantagioni di canna da zucchero e pregiato cotone egiziano, il prodotto agricolo più esportato. continua "Navigando nella Storia" (Pubblicato il 02 luglio 2010) -
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