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Marocco. E-mail di viaggio...

Racconti e Articoli di Viaggio

Email con riflessioni di viaggio e impressioni sul Marocco, di Roberto Tosato - Inviato il 14 gennaio 2004 da Roberto Tosato.

Marocco. E-mail di viaggio...

Sito o fonte Web: www.i-like.it Ho cominciato a scrivere le solite quattro righe di risposta alla tua mail e ne è venuta fuori una giaculatoria. Spero non te ne vorrai se la spedisco anche a Viaggiatori on line. ehmmmmm (verso di imbarazzo)... Comincio... siediti perché è un po' lunghetta.

Ho letto la tua mail. Personalmente nutro una naturale antipatia per i viaggi "imbrancati". Sia che siano essi organizzati in "club mediterranee" sia che siano in tende/bungalow, auto, camion che le varie organizzazioni pseudo-giovanili propongono. Naturalmente, va da sè che poi ognuno viaggia come meglio crede e come meglio si confà alla sua persona/indole/portafoglio. E' senz’altro vero che nelle cose "organizzate" vedi dieci volte di più: è garantito, sono fatte apposta. Quando sarò vecchio prenoterò il pulman per Innsbruck senza rimpianti. Io per esempio ho visto meno della metà delle cose che hai visto te nel mio giro marocchino. E' un modo diverso di viaggiare.

La cosa che mi piace di più del viaggio è fermarmi su una piazza a leggere, bevendo le cose locali, il mio libro del momento, l'autore che amo e che mi accompagna anche in giro. Non dipende da dove sia ubicato il posto "in giro", va bene anche la riviera romagnola. E' ovvio che per fare ciò, oltre la libertà di movimento e tempo necessaria allo svolgimento del "rito", deve esserci anche l'occasionalità che ben difficilmente si riesce a "trovare" in un gruppo, quell'intimità che ti fa vedere ed assaporare il momento che stai vivendo per quello che è.

O forse semplicemente scoprirci una poesia nascosta in te stesso?

O forse solo il seminare un seme che germoglierà in futuri ricordi e sogni nelle giornate uggiose del grigio invernale?

Scrivendo ciò mi torna in mente un visio-rama: noi (noi= io e la iena nobilis, mia moglie) seduti nella fila di mezzo di una serie di file di sedie scassatissime di un "bar" nella piazza di Meknes, odore di hascish che arrivava da tutte le parti in folate di fumo denso assieme all'odore della menta dei tè che gli avventori versavano. Volavano le cicogne, diverse cicogne, e il cielo era scuro di nuvole pronte al diluvio. Era un cielo di un viola quasi nero eppure i vari commercianti cominciavano nell’ormai tardo pomeriggio ad esporre le loro mercanzie. E lì, mentre osservavo un "metallurgico" battere del metallo per fare delle teiere in un angolo vicino la tavolo, ho visto il primo uovo di struzzo, un mazzo di rettili fatti seccare e legati come noi facciamo con un mazzolino di fiori e un venditore di acqua. Un giovane, un amico fatto al volo alla mattina, mi raccontava in un inglese stanco, con voce pietosa e falsa come un giuda, che il "metallurgico" era SUO padre, al lavoro per mantenere la famiglia di 24574 fratelli e sorelle. Questo confermò che la mia (prevenuta?) infidia verso il tipo era giustificata: in realtà faceva il procacciatore di affari.

A riguardo del tuo vegetarianesimo e dei camaleonti da NON acquistare, devi sapere che i camaleonti - credo - non si mangino. Per lo meno, se uno ha altro da mangiare credo che li eviti come pasto. Penso che vengano usati per riti magici e roba così. Questo è ciò che ho capito dalle spiegazioni in una lingua a me sconosciuta, in un mercato di Marrakech dove stavano in bella mostra seccati e appesi assieme ad altri articoli di indicibile provenienza. Sempre a riguardo dei camaleonti da non comperare, in effetti nel mio racconto io mi riferivo ad un altro ricordo.

A Essouira ero entrato in una delle tante botteghe di spezie attirato da un camaleonte che il gestore possedeva. Ci sono tornato varie volte in quei tre giorni al punto che mi sono infine fermato a parlare col proprietario per potere "fraternizzare" col simpatico camaleonte. E così, mentre ci offriva un tè e noi si rifiutava con sorrisi a quattro fila di denti, seduti per terra, il gestore e l'amico con le dita nei piedi, nel naso e nei bicchieri del tè, il camaleonte si godeva un po' di libertà dal suo cestino di vimini passeggiando sulla testa della iena nobilis o sulle mie gambe. Alla fine siamo usciti dall'avventura "sosta per camaleonte" scoprendo varie cose interessantissime e inutilissime. Ad esempio:

1) ai marocchini piace la donna con bacino largo e caviglie grosse. Chi lo ha affermato aveva gli occhi che brillavano mentre mimava la misura dei glutei della moglie: una portaerei era, al confronto, una leggiadra donzella;

2) i bicchieri non li lavano mai a giudicare dalle incrostazioni. Tra l'altro, il tè tinge bene! (di questo ne sono quasi sicuro, però potrei sbagliarmi)

3) l'hashish è onnipresente. (forse l'allegria e il mio buon umore dopo l'avventura "ratto della macchina fotografica sventato" a Fes e graffio della "scimmia puzzolente" a Marrakech era dovuto all'enorme quantità di sostanze stupefacenti inalate in maniera passiva nelle normali passeggiate all'aria aperta e soste nei bar!)

4) abbiamo fatto (dopo moltissime fregature) un buon affare (si fa per dire) acquistando tre bracciali di lavorazione berbera. (la prova che fosse stato un affare dovrebbe essere il fatto che un altro marocchino ce li voleva comperare offrendoci un prezzo pari a quello a cui li avevamo acquistati)

Il tipo della "drogheria" (hihihihihihi, nome appropriato per il luogo) alla fine voleva assolutamente darci il camaleonte per una somma equivalente a circa sette euro. Forse un affare? Gli ho spiegato che noi si aveva ben altro concetto sugli animali. Ho fatto inoltre notare che avevo i più ampi dubbi che fosse doganalmente possibile l'import export di quel genere di animali. Peggio che mai! Ha preso un foglio ed ha cominciato a scrivere su un "certificato di acquisto" del camaleonte. Allora ho comperato 24 chili di hennè, cannella e spezie varie. e così è stato contento. Non nego che a Fiumicino, quando ho visto i tipi con il cappello grigio, decorati con fiamme gialle al collo come mostrine e muniti di quadrupedi olfattanti e sapendo dove ero stato "immerso" per diverso tempo, beh qualche dubbio sulle spezie mi è venuto! Vado, ti saluto, ti abbraccio, ovunque tu sia e chiunque tu sia

_R_ (stanchissimo ex scrittore, ex viaggiatore, ex tutto) (Pubblicato il 14 gennaio 2004) - Letture Totali 77 volte - Torna indietro



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