Cuba, l'isola del dopo Fidel

Sito o fonte Web: viaggi.alice.it Momento storico per Cuba, dove il lìder maximo, Fidel Castro, ha annunciato di rinunciare alla presidenza dopo quasi mezzo secolo. Un cambiamento che potrebbe essere una rivoluzione non soltanto dal punto di vista politico, ma che potrebbe influenzare il turismo nell’isola caraibica.

Chiunque abbia fatto un viaggio a L’Havana, Varadero, Cayo Largo e nelle località più famose di Cuba non potrà dimenticare la fatiscenza dei palazzi della capitale, la povertà in cui vive la popolazione che baratta campioncini di profumo con suppellettili artigianali, l'andirivieni di automobili Anni Sessanta più lunghe di un tram, riparate con pezzi di lavatrici e metalli di ogni sorta pur di funzionare, i carri collettivi che trasportano le persone da una parte all’altra dell’isola perché non esistono altri mezzi di locomozione. Situazioni desolanti per gli occidentali che vi assistono, ma affascinanti al contempo, che rappresentano la peculiarità di questo Paese dove tutti hanno il minimo indispensabile – dal cibo alla casa all’istruzione – ma non abbastanza per competere con altre località turistiche, a causa dell’embargo (bloqueo) imposto dagli Stati Uniti negli Anni Sessanta.

Con l’addio di Fidel non si prospettano grandi cambiamenti a livello socio-politico. Gli USA hanno già annunciato che l’embargo non sarà comunque tolto. Tuttavia le cose potrebbero anche cambiare e il Paese potrebbe aprirsi maggiormente alla democrazia influenzando così anche lo sviluppo turistico. Da una parte ce ne sarebbe anche bisogno: gli antichi palazzi che oggi ricordano solo vagamente lo sfarzo di un tempo potrebbero essere rimessi a nuovo, le multinazionali potrebbero aprire nuovi mega hotel e resort di lusso favorendo l'occupazione locale. La situazione economica dei cubani potrebbe migliorare in maniera significativa e si ridurrebbe l’alto tasso di prostituzione che colpisce l’isola.

Tutto ciò a scapito di quella magia che si respira a Cuba e che riesce a trasmettere a chiunque visiti questo meraviglioso Paese dal mare cristallino e spiagge da sogno. Potremmo anche dire addio a quei volti sorridenti che accolgono i turisti in arrivo come fossero delle divinità, all’aragosta cucinata dai pescatori e gustata a casa loro per 10 dollari, al baratto di sapone e dentifricio - considerati beni extralusso – in cambio di un souvenir.

Prima che qualcosa cambi drasticamente, che la vostra prossima meta sia Cuba, dove si balla la vera rumba per le strade, si gusta il vero mojito alla famosa Bodeguita del medio e si fuma un sigaro puro. Tra qualche anno tutto questo potrebbe non esistere più. (Pubblicato il 22 febbraio 2008) - Letture Totali 71 volte - Torna indietro

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