Il Sellaronda in bicicletta
Quattro passi da scalare: Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena, 55 chilometri, oltre 1.700 metri di dislivello complessivo lungo salite rese famose dai grandi del ciclismo, di Fabrizio Bonugli (redazione@libereta.it)
Sito o fonte Web: www.libereta.it «Fatica, sudore e tanta salita». Così un mio caro amico aveva commentato l’idea che mi frullava in testa da qualche tempo: compiere in bicicletta il “Sellaronda”, ovvero il giro del massiccio dolomitico del Sella, a cavallo delle province di Trento, Bolzano e Belluno. Scalare i quattro passi – Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena – resi celebri dalle imprese dei grandi del ciclismo, era diventata una specie di “ossessione”. Niente di straordinario, se si mettono a confronto con altri passi alpini quali Stelvio, Gavia, Mortirolo o Zoncolan, ma pur sempre salite di tutto rispetto. Tutto l’inverno passato ad allenarmi, su e giù per le strade dei Castelli romani, a macinare chilometri, a consultare cartine e profili altimetrici. E ora finalmente eccole qui quelle salite. Con il dubbio che forse non ce la farò a superarle tutte di seguito, d’un fiato. Ma l’occasione è troppo ghiotta per non accettare la sfida. Il massiccio del Sella rappresenta il cuore del ladino dolomitico, ossia di quel gruppo di dialetti della lingua ladina, differenti tra loro ma uniti da strette affinità, costituiti dal gherdëina (Val Gardena), badiota (Val Badia), fodom (valle del Cordevole), fascian (Val di Fassa), ampezzano (Cortina d’Ampezzo). Isole linguistiche... (scarica il file pdf su http://www.viaggiatorionline.com/download/40.zip) (Pubblicato il 04 ottobre 2007) - Letture Totali 64 volte - Torna indietro
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