Playa Esmeralda
Il racconto, triste e malinconico, dell'evoluzione di un angolo di paradiso di Cuba velocemente sommerso dal turismo di massa, di Roberto Goracci - Inviato il 10 gennaio 2004 da Roberto Goracci.
C’era una volta una spiaggia, una stretta striscia di sabbia bianca fra l’azzurro dell’oceano e il verde intenso degli alberi di uva caleta. La gente la chiamava Estero Ciego (laguna cieca) per via della piccola laguna circondata dalle mangrovie, che si sviluppava a pochi metri dal mare, alle spalle della spiaggia. Era un paesaggio semplice e selvaggio che parlava con il respiro dell’aliseo e il fruscio delicato delle onde sulla sabbia. Poi arrivarono gli ’80. Gli anni in cui Cuba... (continua su http://www.viaggiatorionline.com/articoli/dettaglio.asp?id=206&catid=3&categoria=Esperienze%85) (Pubblicato il 10 gennaio 2004) - Letture Totali 56 volte - Torna indietro
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