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Huancayo-Uchiza, 700 km dalla sierra sconosciuta alla selva dimenticata


Inserito il: 14/09/2004 da Andrea Ravaglioli
Email: adeneb@infinito.it
Sito web: http://www.viaggiatorionline.com/profile.asp?id=andrea+ravaglioli
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A Huancayo funziona un progetto di appoggio all’infanzia di una Ong peruviana, costituita da due cittadini italiani. Si tratta di una scuola gratuita (l’equivalente di asilo ed elementare) destinata ai figli delle famiglie più povere di Ocopilla, un quartiere marginale della città. La Ong è attrezzata per ospitare volontari e turisti di passaggio oltre che di un pulmino a 8 posti per le escursioni ed i viaggi. L’altro progetto della Ong si trova ad Uchiza (dipartimento di San Martín), circa 700 km più a nord e quella che segue è la descrizione del viaggio che li unisce. Un viaggio che passa per la gelida Pampa de Junìn fino a Pasco, che prosegue scendendo in picchiata verso Huànuco e poi più dolcemente fino a Tingo Maria, sotto un tetto di montagne appuntite ricoperte da selva rigogliosa.

A meno che non si voglia compiere il percorso a tappe, per arrivare a Uchiza da Huancayo occorrono circa 14 ore, andando con i mezzi pubblici. Le prime 9, fino a Tingo Maria, sono di pullman, le restanti sono di taxi. I taxi fanno un servizio più veloce rispetto ai combi (pulmino a 16-18 posti) che si fermano per caricare anche i polli, ma non costano molto di più. Con 25/30 soles a testa (a seconda della concorrenza e del numero di passeggeri) portano ad Uchiza fino a 5 persone. La quinta si siede in pratica tra il sedile destro ed il freno a mano. Da Tingo Maria ad Uchiza ci sono circa 180 km di strada, metà della quale pavimentata con buche. La restante é sterrata con sassi, buche e tanta, tanta polvere. Partendo da Huancayo alla sera, si arriva a Tingo Maria prima dell’alba. Qui inizia il vero viaggio.

Si fa il pieno in uno dei tanti distributori abusivi che vendono, più o meno clandestinamente, gasolio proveniente da un paio di zone franche della selva peruviana. Pochi chilometri dopo Tingo Maria, quando é ancora buio, il taxi viene fermato da persone armate per un routinario e velleitario tentativo di spillare qualche soles a fronte di una protezione di cui sembra non esserci proprio bisogno. Sono i ronderos, una specie di milizia (cara all’ex presidente Fujimori) che opera laddove l’esercito e la polizia nazionale non sono costantemente presenti. Sembra quasi un gioco delle parti, ma le armi sono vere ed i pallettoni alla cintura pure. La mano infilata dentro l’auto per raccogliere una propina (mancia) ne esce vuota. L’uomo ringrazia e ritorna sul ciglio insieme ai compagni. Poco dopo, invece, la propina dal taxista la riceve   l’agente di polizia stradale che presidia il primo posto di controllo,  e così accadrà con tutti gli altri che incontreremo sulla strada. Un sol a macchina per chiudere gli occhi. Cento macchine fanno cento soles. Altro gioco delle parti perché il taxista non ha nulla da nascondere... ma un giorno potrebbe.     continua "Huancayo-Uchiza, 700 km dalla sierra sconosciuta alla selva dimenticata"

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