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Gran Savana e delta dell'Orinoco

Itinerari, Tour e Idee di viaggio

Due itinerari (meglio farli separatamente!) per il Venezuela: la Gran Savana da una poarte e il delta dell'Orinoco dall'altra. Per entrambi, un finale rilassante sulle spiegge del Parco Nazionale di Morrocoy, o di Cuyagua, ad ovest di Caracas.

Gran Savana e delta dell'Orinoco

Gran Savana

L'interno del Venezuela è di grande bellezza e suggestione. E' un viaggio un po’ faticoso, ma molto affascinante. Per riprendersi, basterà trascorrere qualche giorno prima del ritorno nelle limpide acque delle isole a Morrocoy.

Da Caracas un volo interno conduce a Puerto Ordaz, base di partenza dei tour della Keyla Tours, da noi scelti. La meta è il Parco Nazionale di Canaima. Il territorio, molto vasto, è popolato di indios, specialmente lungo il fiume Caronì che si getta sull’Orinoco. Gole, cascate, laghi, e l'onnipresente giungla, il tutto risaltato dai tepuy, montagne in arenaria dalle pareti verticali e dalla tipica sommità piatta, rendono speciale ogni momento e ogni inquadratura del viaggio. Oltrepassando il fiume Caronì, si entra ufficialmente nella Gran Savana, zona che si estende fino al confine brasiliano.

Le sistemazioni in tenda sono confortevoli, e le cene davanti ai fuochi di legna indimenticabili. L'alcool disinibisce anche il più timido... Prima di entrare nel Parco, tappa alle miniere d’oro a El Callao, dove si può assistere all'estrazione del prezioso metallo ed alla sua lavorazione. L’interno del Parco è tutto da scoprire: si viaggia in canoa sul Rio Kama fino alla cascata Kama Merù, si passeggia lungo i massi del Rio Kukenan. La Quebrada de Jaspe (Kako-parù), poi, è spettacolare: la cascata di per sé non è alta, ma sembra creata dall’uomo, interamente in diaspro rosso. Assolutamente vietato asportare qualsiasi frammento di questo prezioso materiale.

Proseguendo, si passa per la comunità indigena di San Francisco de Yuruani. Si tocca il suolo brasiliano, e ti tocca subire l'obbligatoria disinfestazione. Si torna a Canaima dove un volo interno conduce a Kavak, un villaggio situato alla base dell’ Ayuan Tepui. Da lì, con la guida di alcuni indio, si visita la Cueva, una fenditura del Tepui raggiungibile a nuoto o in canoa, proprio sotto una serie di cascate d’acqua. Un’emozione da provare. Dopo aver pranzato al villaggio, si può prendere un altro volo per sorvolare il Salto Angel, la cascata più alta del mondo.

Come già detto, ci si può riprendere sulle spiagge del Parco Nazionale di Morrocoy, precisamente a Chichiriviche, raggiungibile da Caracas con circa 4 ore di auto. Molto riposo paradisiaco, poco da vedere. Per i malati di viaggio, contrattare un passaggio in barca verso le bellissime isole dell’arcipelago orlate di mangrovie e barriere coralline. Cayo Sombrero è stupenda e selvaggia.


Delta Orinoco

Si effettua da Caracas, in jeep. E' un viaggio avventuroso, stancante, ma emozionantissimo, sicuramente pericoloso se affrontato alla leggera. I posti sono incantevoli, e la gente di più nonostante la povertà che soffre. Si passa per Puerto La Cruz per arrivare sull’Orinoco all’altezza di Ciudad Bolivar, quindi verso Puerto Ordaz dove il fiume Caronì si getta direttamente sull’Orinoco. I colori differenti dei due fiumi formano uno spettacolo unico.

Il Caronì, molto più scuro, forma, prima di immettersi sull’Orinoco, l’Embalse de Guri, una vasta laguna artificiale che alimenta la seconda centrale idroelettrica del mondo. Si arriva poi a Tucupita per una strada che chiamarla così è un non senso. La cittadina è caotica, scarna. Ci si deve adattare, ma la gentilezza e il calore fa superare ogni cosa. Di qui, ci si può aggregare ad un qualche tour in barca partenza per l'interno. Di solito, durano circa 2 o 3 giorni, con un costo - per i più attrezzati - fino a 300 dollari Usa. E' quello ca facciamo anche noi.

Dal Caño Manamo ci infiliamo nei numerosi canali del Delta (il nome Venezuela deriva proprio dalla moltitudine di canali tali da farla sembrare, agli occhi dei conquistadores spagnoli, una sorta di Venezia), alcuni molto stretti, facendo attenzione a non incagliare lo scafo nelle acque basse. La natura è esplosiva nel vero senso della parola: mangrovie, liane e vegetazione di ogni tipo unisce terra e acqua con il suono degli animali in sottofondo.

Con una guida esperta, è facile incontrare comunità che vivono su palafitte. Alcune mettono a disposizione jun alloggio per i tour. E' l'occasione per fare una esperienza diversa. Tutti i giorni del tour si svolgono più o meno così. Si incontrano pirana, anaconda e tutta la fauna più o meno piacevole e più o meno strisciante.

Per riprendersi dalla sbattuta di questo itinerario, consiglio le spiagge di Cuyagua, ad ovest di Caracas, paradiso dei surfisti. Per chi vuole risparmiare all'eccesso, campeggio libero su una bellissima spiaggia e mare stupendo dalle onde altissime. (Pubblicato il 20 gennaio 2005) - Letture Totali 154 volte - Torna indietro



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