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Salita al Nemrut Dagi

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Racconto di un affascinante itinerario in Anatolia, Turchia, di Mauro Morelli - Inviato il 12 gennaio 2004 da Mauro Morelli.

Salita al Nemrut Dagi

Sito o fonte Web: xoomer.alice.it/maumorelli Certamente le enormi statue che Antioco I, re della Commagene, volle far costruire negli ultimi anni del I millennio aC a guardia della sua tomba sul Nemrut Dagi non hanno ancora raggiunto la fama di analoghe immagini di altre antiche civiltà, come quelle di Ramses II che precedono il tempio di Abu Simbel in Egitto ad esempio, oppure quelle che adornano i templi khmer ad Angkor Wat in Cambogia, ma forse proprio per questo la loro visione è stata ancora più emozionante e spettacolare. Con i suoi 2150 metri di altezza, il Nemrut Dagi - in turco dagi significa "monte" - è la più alta vetta dell'Antitauro, nel sud est dell'altopiano anatolico e della Cappadocia.

Seppur fantastico in qualsiasi momento della giornata, il sito offre il massimo della sua suggestione all'alba e al tramonto quando le statue rimaste in piedi e le enormi teste in pietra rotolate al suolo a seguito degli innumerevoli terremoti della zona, assumono colorazioni e luci fantastiche. Per motivi logistici e pratici noi abbiamo optato per l'alba.



La base di partenza per l'escursione è a Khata, anonima cittadina sulla strada che da Adiyaman conduce verso Diyarbakir. La notte è brevissima: alle 2.30 del mattino ci alziamo per arrivare in tempo all'appuntamento col sorgere del sole dalla cima del monte Nemrut. In minibus (il sito è comunque raggiungibile anche con mezzi propri) - guidato con un po' di spregiudicatezza - percorriamo 45 chilometri di strada asfaltata e circa 25 di una stretta e tortuosa erta interamente ricoperta da un approssimativo pavé. Siamo particolarmente fortunati. Una fantastica con una luna piena ci consente di percepire il paesaggio circostante.

Sono passate da poco le quattro del mattino quando giungiamo alla base della cima del Nemrut, a 1950 metri di altezza. Dopo un corroborante tè alla mela, affrontiamo il ripido sentiero che consente di superare i 200 metri di dislivello che ci separano dalla vetta dove il re Antioco I fece costruire uno spettacolare e gigantesco monumento funerario.

Qualche notizia del regno della Commagene. Rimasta sino al 250 aC una delle tante province orientali dell'impero seleucida a stretto contatto con il potente impero dell'epoca, quello dei Parti, diviene poi indipendente grazie all'attività del suo governatore Tolomeo. Nei suoi circa 300 anni di vita, il regno vide periodi di piena indipendenza alternati con altri di alleanza subalterna con i Romani o con i Parti. Durante il periodo romano, nell'anno 80 aC, re Mitridate scelse Arsameia, situata ai piedi del Nemrut, come capitale del regno.



Fu il suo successore, Antioco I, regnando dal 64 al 38 aC a guidare la Commagene nel suo periodo aureo, e proprio per tramandare ai posteri la grandiosità della sua impresa, egli volle costruire un favoloso mausoleo in cima alla montagna più alta della regione per esservi poi sepolto. In seguito, la Commagene restò indipendente sino al 72 dC, anno in cui l'imperatore romano Vespasiano la annesse alla provincia romana dell'Asia. La Commagene cadde nel dimenticatoio finché, una cinquantina d'anni fa, un viaggiatore non s'imbattè nei resti di questo straordinario monumento funebre e vecchi brani di storia - che tuttora presenta estese lacune - hanno cominciato a raggiungere la luce.

La ripida salita fino al sito, lungo un sentiero lastricato ha richiesto una scammellata di una ventina di minuti, una fatica ampiamente ripagata da uno spettacolare panorama di montagne a 360° illuminato da una splendente luna piena. Siamo arrivati che la notte era ancora piena, ma già si cominciava ad intravedere un barlume di chiarore. Sono stato preceduto da una ventina di persone che trovo sedute sul ciglio della terrazza est in attesa dell'alba. E' inevitabile quindi un leggero brusio, che però non rovina più di tanto il fascino del luogo. continua "Salita al Nemrut Dagi" (Pubblicato il 12 gennaio 2004) - Letture Totali 66 volte - Torna indietro



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