Fossile... e creatura vivente
Una sintetica guida per una camminata lungo le mura di Lucca, di Alberto Angelici - Inviato il 07 settembre 2006 da Aziza.
Lucca, sintesi perfetta di armonia e bellezza che la Toscana, più di altre regioni, offre a piene mani a chi la visita. Le possenti mura rinascimentali, mai in realtà usate per gli scopi bellici per cui erano sorte a cavallo tra il '500 e il '600, cingono completamente la città. è un anello di 4 chilometri, interrotto da 11 baluardi ognuno dei quali era dotato di guarnigione, di cannoni in bronzo e di locali adibiti a magazzino. Nel 1799 il complesso murario fu definitivamente smilitarizzato e la duchessa Maria Luisa di Borbone incaricò Renzo Nottolini, architetto regio, di adattarle a pubblico passeggio.
Da allora il percorso nato alle sommità delle mura e i magnifici prati che all'esterno le circondano rappresentano la meta abituale dei lucchesi per picnic e passeggiate sia a piedi che in bicicletta e uno splendido colpo d'occhio per chi vi arriva dalla periferia. All'interno delle mura è nel dedalo di strette vie medievali. Ad ogni passo lo sguardo incontra secoli di storia e la patina del tempo sembra aver conferito una sorta di patente alla convivenza tra gli stili più diversi, così che palazzi gentilizi, chiese ed edifici di più modeste origini oggi rappresentano un affascinante amalgama in cui è bello muoversi. è un percorso non solo geografico ma temporale e storico.
Centro focale e, da sempre, luogo d'incontro per la comunità è Piazza Anfiteatro, cui s'accede da quattro passaggi a volta, posti in corrispondenza di quelli che, probabilmente, in epoca romana erano gli ingressi dell'arena le cui gradinate poteva ospitare fino a diecimila persone. Non poche se pensiamo a quanto la popolazione fosse allora più ridotta. Ovale e di proporzioni perfette, oggi questa piazza unica al mondo può a tutti gli effetti essere alla stregua di un… fossile. Così come il silicio, sostituendosi nei milioni d'anni alle molecole organiche ha formato un perfetto simulacro della creatura che fu, lo stesso è capitato qui: scomparse le strutture architettoniche originali, le proporzioni dell'anfiteatro del II secoldo d.C. sono sopravvissute nelle costruzioni che nei secoli vi s'addossavano mano a mano che le colonne delle 54 arcate, le lastre marmoree e le pietre venivano cannibalizzate per finire nei cantieri di nuovi edifici.
Nei secoli successivi la grande costruzione subì numerose trasformazioni e adattamenti, divenendo di volta in volta fortezza, prigione, con il nome di Grotte, alloggi privati (e orti nello spazio dell'arena), deposito del sale e, nell'ottocento, macello comunale. Alla fine del 18° secolo la trasformazione si completò quando l'architetto Nottolini ricevette l'incarico di dare alla piazza e alle costruzioni che la circondano un aspetto più omogeneo ed organico, con botteghe e osterie al piano terra e abitazioni ai piani superiori. Oggi si può dire che il cerchio, anzi l'ovale, si è chiuso. Piazza Anfiteatro torna alle sue origini quale luogo d'aggregazione e salotto cittadino, sede di concerti prestigiosi, mercato ortofrutticolo ed esposizione di fiori nel giorno di santa Zita il 27 d'aprile e nel periodo natalizio. Il momento però in cui questo luogo unico sa esprimere tutto il suo fascino è la mattina presto, prima che i turisti se ne approprino, prima ancora che le botteghe aprano i battenti.
E' allora che conviene arrivare dai vicoli e, imboccato uno dei quattro passaggi, fermarsi in silenzio ad osservare ciò che l'arco ombroso incornicia. è in quel momento che le casette color crema strette spalla a spalla ci appaiono come le scene in cartapesta di un fondale in attesa che gli attori facciano il loro ingresso e si dia inizio allo spettacolo… (Pubblicato il 07 settembre 2006) -
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