Siria

Consigli di viaggio: avvertenze sanitarie,shopping

Consigli di viaggio per Siria: dalle avvertenze sanitarie, allo shopping

Sicurezza
Sulla scia della “primavera araba”, (15 marzo 2011) la Siria è ancora attraversata da forti tensioni politiche e sociali; in molte città si continuano a verificare manifestazioni e ripetuti scontri legati ad operazioni delle Forze dell’Ordine condotte in numerose aree del Paese.

Di conseguenza, le principali vie terrestri di comunicazione nei pressi delle città ove si verificano le manifestazioni e gli scontri, vengono talvolta chiuse senza preavviso e l’accesso alle medesime città può essere difficoltoso o interdetto.

In alcune località si sono svolte operazioni delle forze dell’ordine, che hanno fatto ricorso in qualche caso all’appoggio di mezzi e uomini dell’esercito, accompagnate da temporanee restrizioni alla libertà di movimento per le persone. Ai connazionali che venissero a trovarsi in circostanze simili, si raccomanda di attenersi alle indicazioni fornite dalle Autorità locali e di avere comportamenti ispirati alla massima prudenza, mettendosi al più presto in contatto con l’Ambasciata.

Si fa inoltre presente che, a seguito delle sopra menzionate difficoltà di collegamento via terra e dell’introduzione di preventive autorizzazioni per i diplomatici ad effettuare viaggi in alcune località del Paese che presentano problemi di sicurezza, potrebbe non essere possibile per l’Ambasciata poter offrire assistenza consolare in tempi rapidi ai connazionali in eventuale difficoltà.

In generale, si raccomanda di adottare sempre comportamenti consoni al contesto locale, astenendosi dal fotografare o riprendere (anche con i cellulari) eventuali manifestazioni o episodi a queste collegati e, specie nel fine settimana, dopo la preghiera del Venerdì, si sconsiglia di trovarsi in prossimità delle moschee.

Durante le manifestazioni è possibile che si registrino interruzioni nei servizi di telefonia mobile, fissa e nell’uso di internet.

Si invita altresì ad evitare spostamenti non necessari all’interno delle città per il possibile rischio di trovarsi coinvolti in cortei o assembramenti non prevedibili e di non intraprendere alcun viaggio nel Paese nelle ore notturne.

Molti sono i checkpoints che controllano l’accesso alle principali città del Paese, nonché gli improvvisi blocchi stradali installati dalle Autorità di polizia nel caso di manifestazioni o proteste.

Nel caso si venisse fermati ad un check point o dalla polizia per controlli, si raccomanda sempre di essere collaborativi, di mostrare il proprio documento di identità e di attenersi scrupolosamente alle indicazioni delle Autorità di polizia.

Nell’area della capitale Damasco, che, insieme ad Aleppo la situazione di sicurezza resta relativamente sotto controllo, si rinnova la raccomandazione di evitare con ogni cura ogni manifestazione, anche quando queste si svolgano in prossimità delle aree dove si trovano edifici pubblici che ospitano istituzioni locali o straniere.

Si raccomanda di tenersi informati sulla situazione attraverso i mass media locali ed internazionali, evitando accuratamente (nella capitale, così come nelle altre località) i luoghi di eventuali manifestazioni ed assembramenti.

Consigli.
Prima di andare a prendere il volo di ritorno, non dimenticate di comprare all'aereoporto, presso il post office, la marca da bollo per assolvere le tasse aereoportuali, altrimenti fate la fila e vi fanno tornare indietro per acquistarlo con vostro grande panico se siete in ritardo al gate. Per quanto riguarda gli aerei, dovete sapere che se volate con la favolosa Syrian Arab Airline ed i suoi Boeing 727 (anni 60 anche quelli, credo, a giudicare dall'usura delle copertine), dovete presentarvi di persona con passaporto almeno 4 giorni prima della partenza per confermare la vostra data di rientro, questa è la regola a meno di non voler rischiare di prolungare la vacanza.
Conoscendo gli usi e costumi arabi e la loro ritrosia per le riprese e foto, fate sempre attenzione e prima chiedete sempre il permesso. Idem per gli altri usi musulmani e entrare nelle moschee.
Prima di entrare nelle moschee chiedete il mantello da indossare, in genere viene fornito all'ingresso. Chiedete anche se potete prestarvi al rituale della vestizione, all'ingresso nella grande ala aperta ove si trova la fontana dell'abluzione, e lavatevi mani e piedi, soprattutto i piedi. Capirete da soli il motivo.
Non vi sono particolari costrizioni per quanto riguarda l'abbigliamento, ma è sconsigliato indossare short e canottiere o abiti succinti in genere. Da non dimenticare assolutamente un copricapo per l'estate. In inverno fa freddo quindi è meglio equipaggiarsi con capi pesanti. Borraccia, farmacia da viaggio, una piccola scorta di foto-tessera, sono parimenti indispensabili.
L'acqua è potabile in tutto la Siria e in teoria si potrebbe bere senza preoccupazioni; per evitare noiose diarree è comunque consigliabile bere acqua minerale imbottigliata e non mangiare verdura cruda, frutti di mare e frutta non sbucciata. Ricordatevi che ameba, parassiti intestinali, epatite e colera sono ancora malattie endemiche. Evitare di bagnarsi in fiumi e laghi spesso infestati da parassiti.

Sconsigli
Da evitare acquisti di antiquariato, dove la truffa è in agguato. Non acquistate pugnali fatti a mano con corno di rinoceronte africano, la cui vendita è vietata da leggi internazionalio. Ottimi i ricami e, naturalmente, i famosi tessuti damascati.

Curiosità
Nel periodo del Ramadan la vita di tutti i giorni subisce un forte rallentamento in funzione di questa astinenza, di conseguenza anche i servizi pubblici, i siti archeologici e spesso le attività commerciali applicano un orario ridotto per permettere ai fedeli di consumare il pasto di rottura del digiuno dopo il tramonto. Le visite ai siti archeologici possono quindi essere modificate visto che l'orario di chiusura viene anticipato.
Sebbene possano verificarsi lievi disagi per il viaggiatore, si tratta comunque di un momento molto importante dal punto di vista sociologico.
La Siria è un paese ricco di rovine: muri e muraglie, castelli, teatri, agora e fortezze diroccate... Particolarmente interessanti i resti romani di Palmira.
Se la Siria è uno dei paesi definiti "canaglia" dagli Usa, non fatevi scoraggiare: la gente è molto generosa e ospitale.
Il pane. Mia moglie lo trova, fa la fila e ne chiede una bella quantità. È fumante, appena sfornato. Chiede il prezzo per pagare e, sorpresa, gli fanno capire che siamo turisti e quindi tutto gratis. Non sarà l'unica volta...
Nei souk delle cittadine mediorientali si possono trovare begli oggetti di artigianato e gioielli che riprendono le forme tradizionali. I tappeti diventano sempre più elaborati man mano che si va verso Oriente, ma per fortuna non più cari.
Se non siete mai stati in un bagno turco, questa è l'occasione buona per cominciare.

I comportamenti assolutamente da evitare
Prima di tutto è consigliato rispettare la suscettibilità dei musulmani riguardo l'abbigliamento, quindi si consiglia di coprirsi le ginocchia e le spalle soprattutto per le donne (attenzione soprattutto ad Hama e dintorni, zona di forte influenza islamica). Come ovunque è sempre meglio chiedere il permesso prima di fotografare le persone; non fotografare mai invece possibili obiettivi militari. La maggior parte dei siriani è molto amichevole e ospitale, quindi se decidono di offrirvi un tè e vi invitano potete accettare, magari meglio se siete in diverse persone e possibilmente mai donne sole. L' omosessualità in tutto il Medio Oriente suscita disapprovazione, quindi è sconsigliato manifestarla in pubblico; sconsigliati anche gli atteggiamenti affettuosi tra uomini e donne, anche se sposati.
L'8 gennaio 2003, partendo dalla Siria, cinque guerriglieri hanno tentato di infiltrarsi in Israele nella zona di Hamat Ghader nella parte meridionale delle alture del Golan ma sono stati intercettati e si sono ritirati in territorio siriano; hanno risposto al fuoco anche le truppe regolari di Damasco. Da anni non si registravano attacchi lungo la frontiera con la Siria. La tensione è altissima. La situazione si è ulteriormente aggravata dopo che il 7 ottobre Israele ha bombardato un campo di accoglienza e di addestramento di terroristi palestinesi nei pressi di Damasco. L'attacco è stata la risposta armata alla strage provocata da una donna kamikaze palestinese sul lungomare di Haifa che il 6 ottobre ha ucciso venti persone e ne ha ferite quaranta, alla vigilia della festa di Yom Kippur. (Pubblicato il 22 gennaio 2013)

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