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Italia. Friuli Venezia Giulia tra borghi e tanta Natura


Inserito il: 16/10/2013 da Marco Ciccone
Email: ciccone.marco@inwind.it
Sito web: http://www.viaggiatorionline.com/profile.asp?id=Marco+Ciccone
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La salita all’inizio si dimostra noiosa visto che segue una pista forestale, sebbene poi l’interesse aumenti non appena raggiunto l’ombroso bosco; la visuale poi cambia ancora quando si sale di quota e lo si supera, aprendoci così la vista su prati e soprattutto sulle vette intorno. Il nostro lento avanzare è accompagnato dal richiamo delle marmotte, che ancora però non si mostrano. Questo fintanto che non superiamo il difficile (almeno per nostro figlio) Passo degli Scalini, dopo il quale si intravede il nostro rifugio.

Più sollevati per la vista della meta, ci rilassiamo un po’ e questo ci permette di avvistare anche da vicino tantissime marmotte e in lontananza un gruppo di camosci; solo l’antipasto di quello che ci appare poco oltre, cioè una decina di stambecchi che senza affanni saltano sulla parete rocciosa di fronte a noi. Restiamo un attimo senza parole prima di esultare, dopotutto questo era il nostro obiettivo, missione riuscita !!!!

Gustando la sostanziosa cena al rifugio abbiamo modo di ripensare a questa faticosa ma appagante giornata, e io ho tempo per raccogliere le idee per l’ultima parte del nostro itinerante viaggio: domani, ridiscesi a valle, si partirà per 4 giorni nella zona di Trieste.

Arriviamo così, stralunati per la calda giornata, a Muggia, che intanto offre vita di mare ai triestini appollaiati (termine adeguato) sui muretti e scogli fronte mare; dopotutto noi qualche ora prima eravamo a 2000metri di altezza … stanchi questo pomeriggio decidiamo di riposarci in piscina.

Ricominciamo l’indomani, corroborati da una fresca giornata di bora visitando Trieste, che anche grazie a questa atmosfera ci appare meravigliosa; una città viva confermata anche dalla gente che riempie vie, piazze e caffè come avremo modo di appurare anche nelle sere a venire.

Oggi ammiriamo la cattedrale di San Giusto, il Castello e la città vecchia intorno a piazza Cavana, dove per pranzo ci hanno consigliato un ottimo locale “street food”. Nel pomeriggio, dato che il tempo peggiora, decidiamo sia meglio spostarci in un posto al chiuso, così ci dirigiamo alla Grotta Gigante, che scopriamo essere molto affascinante, adatta a bambini, anche se forse sarebbe meglio che la direzione approntasse visite guidate meno affollate.

L’indomani, approfittando di una bella giornata assolata, ci rechiamo al castello di Miramare, uno scrigno di bellezza la cui sagoma è riconoscibile da tutto il golfo. Castello e Parco meritano una visita approfondita per goderne appieno ogni particolare (noi l’abbiamo “venduto” a nostro figlio come il castello di Biancaneve, così da coinvolgerlo). Tra l’altro passeggiando per i giardini scopriamo per caso il centro visite del wwf, dove è stato installato un piccolo acquario popolato dalle sole specie del parco marino; ideato e studiato per i bambini, ai quali all’ingresso viene consegnato un foglio per giocare al “scova pesci”, l’abbiamo trovato interessantissimo.

Lasciamo il parco non prima di godere gli ultimi scorci del panorama, per entrare con rispetto in due siti divenuti Monumenti Nazionali: la Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza. Entrambi a loro modo rappresentano un pezzo di storia del nostro Paese, entrambi sono volutamente spogli e realistici, cosa che obbliga chi si avvicina a ricordarne il dolore e le sofferenze; due luoghi di memoria, due luoghi che, crediamo, nonostante tutto meritino, anzi devono essere conosciuti.

Ci restano poche ore da trascorrere a Trieste: ne approfittiamo per visitare il piccolo ma interessante acquario e per ammirare dopo cena le luci della città dal molo Audace. Resterà un bel ricordo la piazza Unità d’Italia illuminata.

Ormai la parte itinerante del nostro viaggio si è conclusa: Ci godremo il meritato riposo al mare, non prima però di due brevi soste sulla strada: il Sacrario di Redipuglia, maestoso e affascinante nella sua tragicità, e la Basilica di Aquileia.

Scrivendo questi ultimi appunti dal bar Cjapitol proprio di fronte la Chiesa, commentiamo gli splendidi mosaici che ci ricordano paesi lontani (Madaba) e a come questo primo vero viaggio itinerante in tre, ricordi quelli che facevamo in coppia. Crediamo quindi che la più bella sorpresa sia stata proprio quella che, con i dovuti accorgimenti, con un bambino non è necessario volare lontano per saggiare un po’ di avventura, lo si può fare anche a solo 400km da casa … beh, beviamo il caffè, paghiamo e partiamo per Eraclea Mare (un paesino adattissimo a famiglie con bambini), sognando la prossima destinazione.

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