Paesaggi forti...


Inserito il: 12/12/2007 da Adriano Socchi
Email: adrimavi@alice.it
Sito web: http://www.viaggiatorionline.com/profile.asp?id=Adriano+Socchi
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Percorriamo strade che sono un susseguirsi di curve e repentini cambi di pendenza, saliamo e sbarchiamo di continuo da lenti traghetti, mezzi di cui non si può fare meno per attraversare i fiordi, accorciando tragitto e tempi. Dai traghetti, la visione dei fiordi è anche migliore che non dalla strada. Possenti cascate ci accompagnano per tutto il percorso. Siamo sul treno quando vediamo una linea bianca correre lungo i prati verdi. Si tratta di pietre colorate di bianco poste in fila, una dopo l’altra, opportunamente messe ad indicare il 66°33’ di latitudine nord, ossia il circolare polare artico. Ci dicono che sul treno che proviene dalla parte opposta cioè da sud verso nord viene anche rilasciato un certificato che attesta il passaggio del circolo polare. Il nostro viaggio tra un fiordo e l’altro, continua ora con un’escursione a piedi su qualche sperone roccioso per ammirare il panorama dall’alto, e ora con una capatina a visitare qualche caratteristica chiesa in legno, e così chilometro dopo chilometro giungiamo a Bergen. Dopo giorni in cui abbiamo goduto di un buon tempo, ci aspettano tre giorni di pioggia fitta e continua ma la città si rivela lo stesso entusiasmante. E’ curioso osservare come tutta la gente, grandi e bambini, girino senza ombrello nonostante la pioggia battente, indossando semplicemente incerate o k-way e stivali di gomma di tutti i colori che rendono particolarmente ridicoli alcune donne e uomini d’affari. Imperdibile il mercato del pesce sul molo, una festa per quantità e specie, le case di legno e le strette viuzze del centro. Saliamo anche sulla funicolare, ma il panorama è offuscato dall’ignobile tempo.

Prima di arrivare ad Oslo, è un obbligo fermarsi a quell’icona cui ogni norvegese è legato, riportata su tutti i depliant dell’ente del turismo e sui cataloghi dei tour operator: il "Preikestolen", ovvero il Pulpito. Dall’alto dei suoi 604 metri si ha un panorama grandioso sullo stretto fiordo di Lysefjord. Siamo fortunati, la giornata è stupenda, e limpida a tal punto da permetterci di vedere persino il mare aperto. Lungo la camminata, di due ore circa, necessaria per raggiungerne la sommità, si aprono viste magnifiche. Come già ho osservato, questo è quanto uno si aspetta dalla terra dei vichinghi, una natura padrona e assoluta!

Un altro aspetto ancora mi ha colpito della Norvegia. Cercherò di spiegarvi le mie emozioni poiché nessuna guida potrà mai comunicarvi e trasmettervi quella sensazione, che la gente del posto riesce a trasmetterti, di far parte della loro terra, di far parte di quella natura eccezionale, un insieme di sensazioni che ho provato e sentito soltanto là, in Norvegia. Visitare la Norvegia è anche incontrare un popolo orgoglioso e fiero della sua storia, della sua terra. Si potrà obiettare: e chi non lo è? La differenza sostanziale è che per la gente di Norvegia la loro terra è la loro casa, il rispetto per la natura è totale. Nessun norvegese butterebbe mai della spazzatura per terra in quanto la natura è la loro casa. Noi italiani rispettiamo la nostra casa e mai ci sogneremo di buttare dell’immondizia sul pavimento, mentre diversamente ci comportiamo, che so, in spiaggia o in montagna, ma se buttate della carta per terra in Norvegia sarà come se la buttaste in casa di un norvegese. Siete avvertiti.

Il popolo norvegese è a torto creduto freddo e inospitale. E' tutt’altro invece! La gente di Norvegia è il calore in persona. Ne sono un’inconfutabile prova. la condivisione vera e sentita per il mal tempo incontrato negli arcipelaghi, gli amici di Andenes, l’ospitalità ricevuta da una famiglia e dal villaggio intero di cui siamo stati ospiti. In questo villaggio, uno dei tanti dislocati lungo le sponde dei fiordi, tutti immersi letteralmente nella natura, accecati dall'irreale verde brillante abbiamo scoperto un mondo diverso: l'insospettata cordialità e gli sguardi delicati e penetranti di un’umanità che convive per metà dell’anno con una natura ostile che tuttavia ama. Qui non siamo stati solo ospiti, ma parte integrante della piccola comunità di pescatori. Non abbiamo mai avvertito alcun disagio, tanto meno ci siamo sentiti degli estranei o degli intrusi. Quanti indimenticabili flash: i dolci visi dei bambini, le bellissime ragazze che vendevano il pesce, giovani e anziani impegnati a pescare, persone che porteremo sempre nei nostri ricordi.

Ma eccoci ad Oslo. Questo, purtroppo, sta a significare che Il viaggio volge verso il suo termine. Oslo la capitale norvegese è allo stesso tempo una metropoli e una landa selvaggia: grattacieli, night club, negozi di ogni genere, ma anche i boschi, aria pulita e una vita balneare che non ha nulla da invidiare al Mediterraneo. Non credevo di trovare immacolate spiagge di sabbia, di vedere la gente fare il bagno e prendere il sole ad Oslo, in pieno mare del Nord. Norvegia, paesaggi forti, dunque, montagne dai fianchi ripidi lungo i bellissimi fiordi, cascate potenti e fragorose, ghiacciai maestosi, vasti altipiani, verdi vallate, aria pura, gente aperta e gentile... un viaggio che vale la pena fare.

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