Home Racconti, Articoli, Diari, Reportage di Viaggi Racconti, Articoli, Diari, Reportage di Viaggi Yemen. Cieli di fango:  lungo l'antica via dell'Incenso Yemen. Cieli di fango: lungo l'antica via dell'Incenso

Yemen. Cieli di fango: lungo l'antica via dell'Incenso


Inserito il: 01/11/2007 da Alighiero Adiansi
Email: adiali@tiscalinet.it
Sito web: http://www.viaggiatorionline.com/profile.asp?id=Alighiero+Adiansi
Letto 4508 volte

 Clicca per ingrandire Clicca per ingrandire

Dall’atmosfera fiabesca di Sanaa alle spiagge dell’Oceano Indiano attraverso i resti insabbiati dell’Arabia Felix, le dune "infuocate" del deserto, i grattacieli di fango di Shibam, le candide moschee di Tarim, il canyon lussureggiante e misterioso del Doan, lo Yemen del Sud scopre i suoi tesori tenuti a lungo gelosamente nascosti.

Prima tappa. Da Sanaa a Marib. 260 km di strada asfaltata in ottimo stato. Escursioni: Barrakish e rovine di Marib. Sanaa vale da sola il viaggio nello Yemen e almeno tre giorni a spasso nell’atmosfera da mille e una notte di minareti, suk, muezzin e case a torre. Al mattino il bazar è un tappeto brulicante steso sopra le piazze. La jeep avanza lenta tra carretti, biciclette, cani e bambini, fino alla porta principale della città, la Bab el-Yemen. Fuori dalle mura si può visitare il museo nazionale, il mercato del qat, il ristorante Shazarwan sulla strada dello Sheba Palace e la Tea House 26 September, usuale ritrovo di intellettuali ben mimetizzati tra giornalai e mendicanti.

L'autista, Gadhri, appende alla portiera la borsa gonfia di qat prima di rimettersi al volante; più tardi comincerà a masticare le foglioline, a schiacciarle con la lingua contro la guancia e formare una poltiglia verdastra che raggiungerà dopo qualche ora le dimensioni di una palla da tennis. L'antica via dell'incenso, oggi moderna strada d’asfalto, attraversa il regno di Saba e il deserto, il "quartiere vuoto", abisso naturale tra lo Yemen del Nord e lo Yemen del Sud, unificati solo sulla carta e sulle tavole rotonde e imbandite dei politici. Il primo controllo di polizia è a Rawdah: una serie di bidoni arrugginiti e due militari semi addormentati sotto una tettoia di latta. La zona è a rischio: gli sceicchi della regione controllo saldamente il territorio e delle attività rivitalizzate dai vicini pozzi petroliferi al confine tra Yemen e Arabia Saudita. Il risultato è un numero insopportabile di controlli tra Sanaa e Marib. Un altro risultato è il divieto di visitare i villaggi dei dintorni, alcuni dei quali potrebbero essere interessanti. L’ultimo risultato è il rapimento di turisti da usare come merce di scambio col governo centrale.

Il territorio è brullo e desertico nonostante i due passi, il Naqil Bin Ghaylan - dodici chilometri dal bivio per la vecchia pista di Sirwah e 35 da Sanaa - e il Naqil al-Fardah - dopo altri 35 chilometri - entrambi oltre i 2000 metri. Dieci chilometri di discesa ed ecco un posto di blocco più grande e movimentato dei precedenti: una sbarra bianca e rossa blocca tutti prima del bivio polveroso per Barrakesh. Un militare ha l’obbligo di accompagnare i turisti alle rovine, tra la foschia giallastra che sfuma l'orizzonte lontano e rende incolori i 32 chilometri fino alla vecchia città fortificata. I profili del forte galleggiano tremolanti come un miraggio e poi prendono sostanza, neri e imponenti, coi tozzi torrioni di avvistamento alternati alle mura più basse. Da fuori l'aspetto è suggestivo, ma l'interno è un cimitero di rovine rase al suolo, tanto da risultare impossibile trovare un angolo d'ombra per ripararsi dal sole implacabile. Gli abitanti del vicino villaggio si alternano come accompagnatori, permettendo ai turisti di oltrepassare il recinto di filo spinato in cambio di una tariffa che varia in base a numerosi parametri: il numero delle persone, la temperatura, la stagione, il numero di jeep parcheggiate, il tempo impiegato per la visita, il numero di fotografie scattate, il numero medio di turisti passati nell'ultima settimana, il numero di concubine dello sceicco... Stavolta bastano 50 ryal e mezzo pacchetto di sigarette.

Non è permesso proseguire oltre Barrakesh, per cui si torna al bivio e alla strada verso il deserto. Dopo un paio d'ore e 78 chilometri la terra prende le forme squadrate di Marib e quelle diroccate delle più famose rovine dello Yemen: i templi di Bilqis e i resti della leggendaria diga Maryab, più volte distrutta e una in meno ricostruita per fermare le acque del wadi Adhana e rendere la valle così rigogliosa da spingere i Romani a chiamarla Arabia Felix. La ricchezza veniva dal passaggio delle carovane di incenso, spezie e altri materiali preziosi, dirette ad Occidente ed obbligate a pagare fior di pedaggi. Dello sbarramento rimangono due monconi che rendono comunque l'idea delle dimensioni ciclopiche e della precisione con cui sono stati tagliati gli enormi pietroni dagli spigoli perfettamente coincidenti. Molte pietre, con scritte e fregi sabei, sono state utilizzate per edificare le case del villaggio vecchio di Marib, oggi abbandonato ma ricco di fascino e di atmosfera. Una breve sosta alla diga nuova, prezioso omaggio di un emiro petroliere, prima di arrivare, possibilmente al tramonto, ai templi dedicati a Bilqis. Entrambi sono ridotti a una serie di pilastri e la maggiore è quella del Sun Temple, sette pilastri in un anfiteatro ovale per tre quarti coperto dalla sabbia inarrestabile.

Qualche bambino si guadagna le mance dei fotografi arrampicandosi in cima alle colonne, saltando dall’una all’altra e scendendo in perfetto stile "uomo ragno". Sui cinque pilastri e mezzo del Tempio della Luna nessuno può arrampicare da quando il sito è delimitato da una rete metallica. I pilastri simboleggiano le regole fondamentali dell'Islam: la Professione di fede, l'elemosina, il digiuno del Ramadam, il pellegrinaggio alla Mecca e la preghiera cinque volte al giorno. Come dimenticarsela, con i muezzin che lo gridano a squarciagola dai minareti? Qualcuno identifica il pilastro spezzato con un sesto, discusso, comandamento: la guerra santa, o Jhidad. Personalmente identifico la piscina dell’hotel "Due Paradisi" come il maggior centro divertimenti per le zanzare della regione, meglio infilarsi a letto in vista della calvalcata desertica di domani.     continua "Yemen. Cieli di fango: lungo l'antica via dell'Incenso"

Torna indietro

Per Votare/Commentare chiudi questa finestra e clicca Ti è stato utile (ti è piaciuto) questo contributo? Votalo

CARTACEO-SANGREAL.jpg

I Top LIKE...
Le destinazioni
Viaggi Oceania Viaggi Africa Viaggi Europa Viaggi Nord America Viaggi CentroAmerica Viaggi Caraibi Viaggi SudAmerica Viaggi Asia Viaggi Medio Oriente Clicca sul Continente Viaggi ZONA_ITALIA