Libia

Viaggi: cosa vedere tra mare, città, parchi...

 Da non perdere in Libia: mare, nudismo, citt?, parchi, artigianato

Da non perdere (sintesi)
Ramlat Dawada, la zona dei laghi, splendidi, gioielli blu,azzurri, turchesi circondati dalle palme, incastonati nella sabbia, riflettono le dune ed il cielo blu che li sovrastano. Il contrasto dei colori e la bellezza del luogo lascia davvero senza fiato. Ramla Zellaf, lo spettacolo, unico in tutto il Sahara, di ventuno specchi d’acqua uno accanto all'altro. Gadamesh e i suoi giuardini. Akascus: un enorme arco di roccia si staglia nel mezzo di un anfiteatro naturale. Da non perdere sia al tramonto che all'alba. La camminata verso l'Oued Mathendous (organizzarsi in anticipo nel caso che qualcuno stremato dalla fatica, o dalla noia, necessiti di soccors). Alti torrioni di roccia nera bruciati dal sole e corrosi dal vento con dune di sabbia appiccicate come edera alle pareti scoscese e che permettono, con poca fatica e pericolo, di raggiungerne in breve tempo la cima da dove lo sguardo può spaziare per chilometri e chilometri in un tripudio di pinnacoli e colori. Immense distese di terra e sassi assolutamente piatte con "il nulla" a 360 gradi. Oued Nashwa. Un catino di dune piramidali, con diverse barcane di grande estensione, con siouf affilatissimi, di sabbia rosata. Bir Tiskhaoui: pozzo subito al di fuori della zona di dune alte, al limite nord occidentale dell’erg Idehan. L’enorme presenza di relitti di auto e pezzi di ricambio fa pensare che un tempo fosse tappa privilegiata nei trasferimenti commerciali tra l’Adjal e Ghadamesh. Timenokalin. Immensa vallata al limite meridionale dell’Hammada Zegher. Vi si trova un pozzo omonimo. Lungo il suo ramo principale scorre la pista dell’aeroporto italiano, costruito durante l’epoca coloniale. Tutta la zona è contraddistinta da balise in pietre. All’uscita dal oued, ci si tuffa nell’hammada Zegher, centro geografico della conca dell’edeyen Ubari. Tutta la zona, quasi un cerchio di circa 100 chilometri di diametro completamente circondato dalle sabbie degli erg Idehan a nord e Tahadjierit a sud, entrambi parte dell’erg Awbari, può essere percorsa con la sola trazione su 2 ruote. Tin Kartene. Luogo meraviglioso, una valle di sabbia profonda che rappresenta il varco per uscire, a nord, da Zegher. Al principio si corre tra due alti cordoni, per poi affrontare i rilievi dunari quasi improvvisamente. Alcuni passaggi sono delicati. Adrar B. Drich, massiccio montuoso che taglia da ovest ad est tutta la conca di Awbari, dal confine Algerino alla falesia dell’hammada El Hamra, lungo la Derji-Edri. Incontrati i primi gradoni che portano al culmine del massiccio, quasi tutte le tracce si convogliano in un unico passo che conduce alla grande hammada a sud di Ghadamesh. Panorami splendidi di rocce e sabbia rossastra. Possibilità di incontrare pastori e nomadi.

Rotta Zwara-Nalut-Derji. Nalut, con lo ksar berbero in rovina, in posizione dominante sui picchi del Jebel Nafoussa. Sulla strada tra Nalut e Derji diversi allevamenti di dromedari. E’ possibile individuare a ponente della strada dei campi di transumanza. Derji. Bella cittadina con struttura architettonica interessante. Diverse porzioni dello ksar originario sono ancora in buone condizioni. Molto bello anche il palmeto e la zona dei giardini. A est un secondo ksar con annesso palmeto domina una collina d’arenaria cremisi, entusiasmante al tramonto. All’ingresso in Derji si supera un grande incrocio: la strada che entra nell’abitato prosegue poi alla volta di Gadamesh, e uella che sfugge ad oriente porta a Qaryat, sulla direttrice Tripoli-Brak-Sheba, al margine orientale dell’hammada El Homra.

L'Erg Awbari Una vasta distesa desertica, una landa desolata di rocce levigate dal vento, che altro non sono che un fondo marino del Cretaceo Inferiore. Panorami splendidi, il pozzo di Hassi En Nahia, l'Erg Idehan e il Bir Touil tra i punti più spettacolari. Circa 100 km di dune separano Bir Touil dalla Hammada Zegher, fondo lacustre del giurassico, centro geografico dell'Erg Awbari. Erg Tahadjerit. Il prolungamento orientale di questo Erg viene comunemente chiamato Ramla Zellaf, formazione sabbiosa cuneiforme che separa il oued Chati dal oued Al Ajial. La Ramla Zellaf è universalmente famosa in quanto in essa si trovano i 21 laghi detti "Laghi Mandara", in realtà denominati Laghi Daouada, dal nome della popolazione che viveva sulle rive di alcuni di essi, tra cui appunto il lago Mandara. Ad Ovest l'Erg Tahadjerit degrada in un tavolato litico solcato da numerosi ouidian e canyon.
Ghadamesh Importante crocevia carovaniero, Ghadamesh è al confine con Algeria e Tunisia. Solamente 12 km la separano da Fort Saint, all'estremo sud della Tunisia. 20 km ad ovest dell'abitato le grandi dune dell'Erg Orientale Algerino dominano l'orizzonte. Ad est l'infinita pianura dell'Hammada El Homra e gli ultimi rilievi del Jebel Nafoussa. Insieme a Timbouctou, Tamanrasset, Murzuq, Tindouf e Sigilmassa era era uno dei più importanti centri commerciali del commercio transahariano. Uno dei punti di maggior interesse della città vecchia è la piazza dei Gelsi, il Piccolo ed il Grande, sotto i quali venivano venduti gli schiavi. Poi la moschea Al Atiq, datata 600 d.c. Oppure le due porte d'accesso esterne, quella di Ain al Fras (quartiere Tusku) o di Jeresan, dell'omonimo quartiere. Accanto alla prima si trova il pozzo di Ain al Fras, in rovina, dal quale si dipartono i canali d'irrigazione maggiori di tutto il vecchio palmeto. Benché la cittadella sia ormai disabitata, l'antico palmeto è ancora ben curato, e le palme da dattero producono ancora i migliori frutti dell'intera Libia. Nell'oasi ben 10 sorgenti rendono fertile il suolo, ed una rete capillare di canali assicura l'irrigazione a circa 100 ettari di terreno coltivato. Le case di ogni vicolo sono imbiancate a mano con calce calcarea, e le porte sono dipinte. Quelle a colori sgargianti sono di famiglie che almeno una volta sono state in pellegrinaggio alla Mecca. Terrazze e minareti punteggiano i tetti delle abitazioni, e nei vicoli coperti, per sconfiggere la calura del deserto, le volte di legno di palma intonacato a calce ogni 10 metri si aprono verso il cielo con camini atti ad illuminare e ventilare i camminamenti. Esistono guide ufficiali della città di Ghadamesh; sono in tutto 7 e sono persone sui 70 anni. Alcuni parlano un perfetto italiano. In ogni caso è possibile aggirarsi nelle vie della cittadella e nel palmeto senza alcun aiuto di locali e senza essere molestati (almeno fino al gennaio '99). A est di Ghadamesh, a circa 30 km a sud/est della strada che conduce verso Derij e Garyat, si trovano due laghi contigui, detti di laghi di Mujezzin, contornati da palme e tamerici. Luogo paradisiaco di una tranquillità sorprendente ed assolutamente privo delle solite fastidiosissime zanzare che di solito infestano dopo il tramonto le zone prospicienti ai laghi. Le sponde ampie dei laghi merisonali offrono un luogo perfetto per il bivacco, al riparo dai venti. La profondità delle acque del più occidentale sfiora i 70 metri, e nell'estate ospita sulle sue rive le tende di centinaia di nomadi e di cittadini di Ghadamesh che vengono qui a cercare sollievo dalla grande calura. Questi laghi, sconosciuti alla massa dei turisti, ospitano in marzo/aprile frotte di uccelli migratori in arrivo dal sud che qui riposano dopo la traversata della conca di Awbari. 10 km a nord ovest di Ghadamesh, le sabbie dell'Erg Orientale Algerino svettano in gigantesche dune piramidali che sfumano su un grande pianoro litico. Nelle vicinanze c'è un vecchio forte in rovina, pare di origine Romana. Dai bastioni si gode di un panorama bellissimo sia sul versante Algerino che su quello Tunisino dell'Erg.

Spiagge.
Sulla costa della Libia ci sono splendide spiagge, alcune delle quali ancora allo stato naturale; quelle più vicine a Tripoli, in genere dotate di vari servizi, sono spesso affollate, ma si raggiungono facilmente dalla città e l'acqua è pulita. Se cercate qualcosa di più selvaggio, la zona di Bengasi è più indicata. (Pubblicato il 20 gennaio 2004)

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