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Guadalupa: caraibiche sensazioni...

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Basse-Terre, la biomeraviglia tropicale della Guadalupa Quello che ci regala madre natura nella sua più autentica biodiversità, di Stefano Mappa - Inviato il 11 dicembre 2020 da Stefano Mappa.

Guadalupa: caraibiche sensazioni...

E dopo tanto tempo, trascorso a leggere, documentarmi, e sognare ad occhi aperti, finalmente corono uno dei sogni più belli della mia vita, e cioè visitare la Guadalupa, arcipelago d’Oltremare francese immerso tra l’oceano Atlantico e il mar dei Caraibi.

9 giorni di intense sensazioni seguendo un programma di esplorazioni duranti i quali, la biodiversità del suo ecosistema, la maestosità dei paesaggi, e gli intrecci secolari delle culture che sono approdati su queste isole, hanno fatto di questo angolo del pineta una meraviglia tropicale dove il tempo sembra essersi incredibilmente fermato.

Il fascino e l’incanto che queste isole hanno saputo sprigionare è stato un amore a prima vista, un amore ancora vivo capace di effondere vibranti emozioni, le stesse che mi consentiranno di descrivere l’esperienza più significativa di questo viaggio in solitaria in una terra dove la natura esprime il meglio di se.



L’arcipelago della Guadalupa si compone di 6 gemme, ognuna con una sua storia, un suo fascino, una sua cultura e tra queste Basse-Terre, situata ad ovest della Guadalupa, si è mostrata particolarmente interessante, e ciò grazie all’imponente varietà del suo ecosistema, formato da foreste lussureggianti, parchi protetti e riserve marine uniche nel sue genere.

Oltre a Basse-Terre, l’arcipelago accoglie nel suo fazzoletto di mare, Grande-Terre, stupenda per le spiagge di sabbia bianca coperte da rigogliose palme di cocco e per le meravigliose acque verdi e turchesi del mare; la Désirade, incomparabile per i suoi scenari naturali contrastanti ed i rilassanti ritmi di vita; Marie-Galante, originale per le tradizioni secolari nella coltivazione della canna da zucchero e la produzione del rum e gli splendidi lidi; Les Saintes, singolare per i pittoreschi scenari naturali delle sue baie; ed infine Petit Terre, per esclusiva l’inestimabile valore ambientalistico terrestre e marino.

E sono proprio gli scenari di Basse-Terre che vi voglio raccontare, e lo farò partendo dall’omonima capitale, luogo d’arte e di storia e centro amministrativo della Guadalupa, territorio baciato dalla trasparenza del mare e da una natura autentica ed incontaminata.



Sotto il punto di vita storico, le principali attrazioni del capoluogo di Basse-Terre sono la Cattedrale di Nostra Signora di Guadalupe, costruita su una vecchia cappella in legno del XVIII secolo e l’imponente forte Delgrès edificato nel 1649 da Charles Houel, oggi simbolo della lotta alla schiavitù portata avanti nei primi anni del 1800 da Louis Delgrès.

Basse-Terre è altresì un’importante isola anche per la presenza del parco archeologico delle Roches gravées di Trois-Rivières; il sito è quotidianamente meta di numerosi turisti e conserva oltre 230 incisioni rupestri risalenti al IV secolo dopo Cristo, straordinaria testimonianza lasciata dai primi abitanti della Guadalupa, gli indiani Arawak.

Spinto da un incontrollato spirito di curiosità e d’avventura mi avventuro quindi alla scoperta dei più straordinari tesori naturali, e la prima delle tre tappe programmate in altrettante giornate l’ho dedicata al parco nazionale della Guadalupa.

La sua superficie di 17.300 ettari ospita una fauna ed una flora di impareggiabile bellezza. Diverse le specie animali presenti in questo ambiente; qui vivono rare iguane dalla cresta spinosa, procioni lavatori, e svariate varietà di volatili.

Nel cuore del parco svetta imponente il vulcano attivo Soufrière, anche denominato “la vecchia signora”.
Con i suoi 1467 metri di altezza ed una lussureggiante vegetazione circostante, rappresenta uno dei siti naturali più caratteristici della Guadalupa. A seconda degli itinerari che si vogliono intraprendere (tre possibilità), la mia ascesa alla sommità è avvenuta, dopo circa oltre ore di cammino, percorrendo il cammino “Des Dames”.

E le previsioni non hanno minimamente tradito le aspettative. La scalata, a tratti anche impegnativa della “Vieille Dame” (vecchia signora, così chiamata dai locali), è stata un’esperienza fantastica che mi ha lasciato senza fiato sin dai primi metri.

Partendo da  Bains Jaunes, prendo il sentiero Trace du Pasdu-du-Roi e salgo verso il pianoro di La Savane a Mulets. Un sentiero magicamente avvolto da una vegetazione lussureggiante formata da alberi giganteschi liane e felci arboree. In appena trenta minuti di cammino raggiungo i contrafforti del vulcano e l’ambiente cambia drasticamente. Qui la foresta rigogliosa si riduce a vista d'occhio.



Raggiungo il pianoro di La Savane a Mulets a 1140 metri di altitudine, e lo scenario che si apre è da mozzafiato. Un luogo governato da una magia incredibile che mi invita a liberare il mio sguardo verso l’orizzonte per ammirare panorami strabilianti come il litorale di Basse-Terre, le isole Les Saints e più in generale, la vastità del mar dei Caraibi.

Da quel punto m’ incammino lungo il ripido percorso delle dame. La scarpinata di circa 1 ora e 15 minuti mi consente, in successione, di ammirare la famosa frana di Faujas, creatasi a seguito di un’eruzione nel 1798, e poco prima della sommità, la grande faglia dalle variopinte pareti rocciose tappezzate da splendidi tappeti di muschi e licheni dalle sfumature rosso ed arancio. Una quadro d’autore naif!

Ancor pochi metri prima di arrivare in cima, la “vecchia signora” mostra altre meraviglie. Il cratere Dupuy, la voragine di Tarissant, dalla quale escono nuvole di zolfo, tali da rendere l’aria poco respirabile, quindi Pic Napoleon. Tre crateri che ti fanno capire l’imponenza del Soufriére, un vulcano pienamente attivo in grado di incutere i dovuti timori.



Soddisfatto dell’escursione, come da programma, lascio questo luogo magico e prima di pranzo mi concedo una sosta doverosa, e nel contempo ristoratrice, nelle tiepide e sulfuree acque del bacino Jaunes situate nella parte bassa del sentiero principale. Una Spa nel bel mezzo di una foresta con una acqua a 28°-30° di temperatura che ti invita all’estasi più assoluta. Il miglior modo per chiudere questa splendida esperienza prima di dirigermi a visitare un altro sito interessante. Anzi interessantissimo!

In questo angolo del mar dei Caraibi dove la natura esprime il meglio di se, non potevo certamente non dedicare buona parte del mio tempo alle più belle cascate di Basse-Terre. Lascio la cittadina di Saint Claude e mi dirigo verso Campesterre-Belle-Eau per raggiungere la maestosa cascata de Carbet, patrimonio di straordinario interesse naturalistico grazie ai suoi oltre 110 metri di altezza ammirabili su tre livelli. Arrivo sul punto di accoglienza del parco nazionale e da quel punto m’incammino lungo un sentiero all’interno della lussureggiante foresta pluviale.

Appena raggiungo il punto d’osservazione, eccotiti qui apparire il vertiginoso salto d’acqua della cascata.

Qualche minuto di doverosa contemplazione, alcune foto, quindi il dietro front, per rientrare a St. Anne su Grande-Terre e chiudere questa prima giornata di escursioni dopo aver studiato i dettagli del tour del girono seguente, tour programmato sempre nel comune di Campesterre-Belle-Eau, che inizierà con il raggiungere Bassin Paradise un bacino dalle splendide acque turchesi.

Partenza di buon ora nuovamente in direzione Basse-Terre, dopo una bella corsetta tra le strade di St. Anne, una ricca colazione e dopo aver fatto le provviste per il pranzo al sacco.

Dopo circa un’ora di auto raggiungo il parcheggio che porta al secondo salto della cascata Carbet, ed in circa 15 minuti di cammino arrivo al bacino. Mi concedo qualche minuto di contemplazione in assoluto relax, e dopo un’oretta, al termine del mio rilassante pranzo al sacco, lascio il sito per andare ad ammirare le cascate aux Ecrevisses (cascata dei gamberi) di Petit Bourg, e chiudere questa seconda giornata a Basse-Terre.

Mi metto in auto e dopo circa 30 minuti d’auto arrivo al parcheggio. Dieci minuti di passeggiata lungo un sentierino scivoloso che fiume Corrossol, e finalmente arrivo alla cascata dei gamberi.

Con un salto di circa dieci di metri, il sito è un’attrazione naturale interessante, non certo paragonabile a quello delle cascate de Carbet, ma comunque un bel colpo d’occhio ed un toccasana per rifocillarsi.

Ne approfitto infatti per immergermi in questo specchio d’acqua e godere del meritato refrigerio. Esco, qualche minuto ad osservare i tanti turisti che affollano il luogo, e dopo essermi ricomposto riprendo la strada del ritorno.



La giornata si chiude infatti con il rientro sugli incantevoli lidi tropicali di Grande-Terre; ne approfitto per farmi un giro tra le numerose bancarelle multicolori degli ambulanti, cenare, ed attendere il giorno seguente ripassando, prima di addormentarmi, l’itinerario del terzo giorno di escursione a Basse-Terre, dedicato alla visita della riserva naturale di Grand Cul-de-Sac Marine, al giardino botanico di Desahies ed alla riserva marina di Costeau.

Sveglio già da molto (effetto fuso ancora non assorbito), esco presto per un buon allenamento di nuoto nelle acque cristalline di St. Anne, battute da una leggera brezza e un sole pallido ed una temperatura di circa 26 gradi.

Molti i podisti che correvano sugli oltre 300 metri della spiaggia de le Burg, come tante le persone che in acqua si dedicavano al nuoto o all’acqua gyn.

Rientro in casa molto presto, colazione al volo, quindi doverosa puntatina al market per acquistare qualcosa per il pranzo del giorno, e via in direzione Sainte-Rose, piccolo borgo di pescatori, tradizionalmente legato alla coltivazione della canna da zucchero ed alla produzione del rum e punto di partenza per le escursioni in barca o in kayak verso la riserva naturale di Grand Cul-de-Sac Marine.

La riserva Grand Cul-de-Sac Marine, inserita dall’UNESCO nella lista nelle riserve della biosfere, occupa una superficie di oltre 15000 ettari protetta dalla barriera corallina all’interno della quale dimorano uccelli marini stanziali o migratori, numerose specie di pesci, tartarughe, molluschi, crostacei e rettili.

Dal porto di Sainte-Rose è possibile imbarcarsi per far rotta nella biosfera, Ilet à Fajou, e sull’atollo, Iles Caret, fazzoletto di sabbia bianca di circa 250 metri di lunghezza e 20 di larghezza, totalmente turistica, sulla quale si riproducono le tartarughe Caret.



L’escursione, acquistata presso un’agenzia del posto, è stata fantastica, da rimanere senza fiato. Il poco tempo a disposizione però, mi ha permesso soltanto di fare un giro in barca e concedermi dello snorkeling per ammirare le molteplici varietà di pesci multicolore che popolano la riserva e la magnifica barriera corallina, il tutto sotto la guida esperta di istruttori subacquei e biologi marini certificati.

Completata l’escursione via per il giardino botanico di Desahies, lasciandomi sulla destra dell’itinerario la punta nord di Basse-Terre, territorio caratterizzato dalla presenza di alcune delle più suggestive anse, come quella di Nogent, Vieux Fort e Grande Anse, e scorci paesaggistici mozzafiato come la ventosa e selvaggia Pointe Allègre, sito sul quale mi fermo per consumare un breve pasto.

Supero la parte più a nord di Basse-Terre e proseguendo lungo il versante ovest arrivo a Deshaies, caratteristico centro abitato di oltre 4500 abitanti, rinomato per il rigoglioso giardino botanico, le lunghe spiagge dorate e le tipiche abitazioni dallo stile creolo. La storia racconta che nel 1493 Cristoforo Colombo sostò in quell’area per far rifornimento d’acqua; inoltre, grazie alla sue insenature, in passato sembra aver dato rifugio alle navi corsare ed a quelle belligeranti.

Un salto di pochi minuti sulla rinomata spiaggia di Deshaies, un chilometro di sabbia dorata puntellata da alte palme i cocco, e via al famoso giardino botanico, tenuta di sette ettari coltivati a orchidee, buganvillee, ibisco, canneti. La visita della durata di poco meno di due ore, è stata molto interessante. Molti i turisti presenti, tutti incuriositi nell’osservare la flora e la fauna rappresentata da pappagallini variopinti e simpatici fenicotteri rossi ed a immortalare gli splendidi ed unici angoli di vegetazione di questo giardino. Un vero paradiso terrestre, da non perdere.



Meta finale della giornata, la famosa riserva Cousteau situata a Pointe-Noire, conosciuta altresì per la lavorazione del legno, la produzione del caffè, e la cascata Saut d’Acomat.

Anche in questo caso mi appoggio ad un diving center locale per immergermi in questo eden sottomarino la cui estensione è di circa 400 ettari  intorno agli isolotti Pigeon.

Raggiungo la spiaggia di Malendure e dopo aver preso il largo con una barca per turisti, mi immergo per circa 2 ore in compagnia di guide sub del posto. Lo spettacolo dei fondali è unico. Spugne, tartarughe, banchi di pesci damigella multicolori e tante altre specie celano le bellezze di questi fondali che ospitano anche due relitti. Nel Giardino di Corallo, a 10 metri di profondità, un'altra sorpresa mi attende: il busto in bronzo del celebre comandante Cousteau. 

Con questa escursione chiudo in gran bellezza i tre giorni a Basse-Terre alla scoperta di un territorio fantastico, dove la natura non si è di certo risparmiata, ed il tutto al cospetto anche di spiagge fantastiche e siti storici di particolare rilevanza millenaria e secolare.

Peccato non avere avuto altro tempo da dedicare a queste meraviglie. Altre cascate, come le splendide acque verdi e turchesi di Bassin Bleu a Gourbeyre e di Bassin Paradise a Campesterre-Belle-Eau, oppure i giardini d’acqua di Goyave e quelli di Valombreuse. Tutto ciò avrebbe meritato la stessa attenzione dedicata ai siti visitati.

Con oggi chiude l’esperienza escursionistica a Basse-Terre per iniziarne, da domani, un’altra di altrettanti giorni sull’ala destra della grande farfalla caraibica, e cioè Grande-Terre, territorio caratterizzato dalla presenza di splendidi lidi come quello di Gosier, St. Anne, St. Francoise, Le Moule, Anse Bertrand e Port-Louis.

Ma questa è tutta un’altra storia, altrettanto carica di intense sensazioni. La trovate tutta sul mio Travel Blog Enjoy Guadalupa (Pubblicato il 11 dicembre 2020) - Letture Totali 186 volte - Torna indietro



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