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Viaggio in Danimarca

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Resoconto e racconto di viaggio in Danimarca, di Pietro Tartamella

Viaggio in Danimarca

Sito o fonte Web: www.cascinamacondo.com Tre, cinque, trentasette, trentasette, quaranta, cinquantaquattro, cinquantaquattro, ottantuno... non sono numeri del lotto anche se, volendo, qualcuno potrebbe giocarli su due ruote per scaramanzia, non si sa mai... Sono gli anni dei componenti l'equipaggio di questo viaggio in Danimarca. Tre anni Shayela occhi grandi, figlia di Reno. Cinque anni, Yuma, col codino, figlio di Reno. Trentasette anni Reno, cantautore - meccanico tuttofare - artista di strada con tatuato un viso cheyenne sul braccio destro e due delle sue chitarre appresso. Trentasette anni Annette, tedesca, traduttrice. Quaranta Antonio, attore cabarettista e ragazzo di Annette. Hanno affittato una casetta sulla costa occidentale dello Yutland per trascorrere una settimana di vacanza tra i silenzi e i riposi delle dune senza sapere che passeremo a trovarli.



Cinquantaquattro anni il sottoscritto, raccontastorie con jambè al seguito. Cinquantaquattro Anna, mia moglie, insegnante di scuola elementare con un sacco di perline colorate che si porta sempre dietro per trasformarle in graziosi monili, cavigliere, pendenti, collane e bigiotteria in genere. Nel camper abbiamo dovuto fare posto anche al suo telaio a mano. Ottantuno anni nonna Incoronata, madre di Anna. È lei che cura l'orto di Cascina Macondo. Merito suo sono i pomodori, le carote, i cetrioli, le pere e i fagiolini che ci portiamo dietro come provviste.

Partiamo con il nostro camper, un Elnagh Big Marlin sette posti Ducato 2.800 turbo diesel. Acquistato ad aprile, ha già una sua storia alle spalle. A solo un mese, ha subito l'improvvisa rottura del parabrezza, per fortuna in garanzia, un difetto di fabbricazione riparato prontamente. Poco oltre, ha subito un furto con scasso in Toscana. Sparì, tra le altre cose, una mia borsa con tutti i documenti, i quaderni con indirizzi, appunti, annotazioni, e qualche libro di racconti. Reno viaggia con il suo camper Riviera GT Ducato 2.500 turbo diesel sette posti. Non partiamo insieme a causa di sfasature nei giorni che abbiamo a disposizione. L'appuntamento è, fra tre giorni, alla stazione ferroviaria di Viel, in Germania.

Annette e Antonio vanno in treno sino ad Amburgo dove affitteranno un'auto targata HH per spostarsi in Danimarca. Ottantuno resta a casa, ma è verduralmente presente. Tra le provviste, vi sono una bella quantità di cipolle di Tropea da mangiare crude, ghiottonerie con aceto balsamico olio e sale. Trasportiamo anche un mucchio di depliants di Cascina Macondo con le proposte didattiche per l'anno 2003. Durante il viaggio, nei ritagli di tempo, li piegheremo e imbusteremo nelle scuole.



Oltre a cartina geografica, guida della Danimarca e, un dizionarietto, ci accompagna anche un libro di massime vichinghe. In realtà non lo abbiamo con noi alla partenza. Lo acquisteremo il 22 agosto nel museo di Lindholm Høje nei pressi di Ålborg (la Å col cerchietto si legge in danese come una "o" molto larga, più larga del suono aperto che noi usiamo in italiano nelle parole "buono", "orto". Nei cartelli stradali e nelle insegne di alcuni negozi lo stesso suono lo abbiamo incontrato scritto con due a consecutive, come AAlborg, il segno grafico più antico per indicare lo stesso suono. La Ø sbarrata di Høje si legge invece più o meno come la eu francese di peu. La H si pronuncia aspirata come nel tedesco haben, o nell'inglese home). A Lindholm Høje ci sono i resti di una necropoli vichinga che si suppone fosse attiva dal 400 al 1000 dC. Centinaia di pietre disposte in cerchio, a triangolo, a forma di barca, defiscono gli spazi entro cui i morti furono cremati su pire di legna. Nel museo attiguo abbiamo poi trovato il sunnominato libretto, detti vichinghi tradotti in lingua italiana da Paolo Maria Turchi per le Edizioni Gudrun, e l'abbiamo comprato. È una piccola raccolta di saggezza popolare tratta dall' Hàvamàl il più popolare dei poemi eddaici.



Hàvamàl significa letteralmente "Le parole dell'Eccelso", ovvero di Odino, il più potente dio dell'olimpo pagano nordico simile al Giove romano o allo Zeus dei greci antichi. Odino in persona avrebbe dettato agli uomini perle di saggezza affinché potessero vivere meglio e nel giusto. Il poema dell'Hàvamàl ha, per i nordici, lo stesso valore che l'antico libro cinese del Tao può avere per gli orientali: dà consigli su come trattare gli ospiti, l'amicizia, il potere, il viaggio, la felicità, la prodigalità, il buon senso, la gentilezza, e molto, molto altro ancora. Non si ha certezza dell'esatta provenienza geografica dell'Hàvamàl. Gli studiosi propendono per Norvegia o Islanda, altri per le Isole Britanniche. Si pensa sia stato composto nel periodo che va dal 700 al 900 dopo Cristo, o poco dopo. Lo spirito del poema è fortemente influenzato dalla cultura e dalla mentalità dell'era vichinga del periodo 800-1000 dC.

Chiusa la casa, dato da bere alle piante e ai fiori con la pompa, raccolto frutta e verdure dall'orto, preparato le scatolette di cibo che Maria, la nostra vicina, gentilmente provvederà a razionare tra i gatti che bazzicano nel nostro cortile, riempito il serbatoio d'acqua del camper, scritto su un foglio i punti di riferimento del viaggio (Como - Lugano -Bellinzona - Lucerna - Basilea - Karlsruhe - Francoforte - Kassel - Hannover - Amburgo -stazione ferroviaria di Kiel dove alle ore 12.00 del giorno 17 abbiamo appuntamento con Reno che parte da Rimini) finalmente si parte. Sono le ore 23.30 di mercoledì 14 agosto. La prima tappa è in provincia di Asti. A soli 45 chilometri da casa, ci fermiamo a dormire. E anche a ridere un po' per questa prima sosta così vicina, ma siamo tutti molto stanchi, è tardi e non me la sento di guidare. In ogni caso, siamo partiti. In piena notte, la polizia bussa e ci consiglia di metterci più vicino al bar, sotto la luce, per via dei ladri che spesso visitano l'autogrill durante la notte. Ci spostiamo. continua "Viaggio in Danimarca" (Pubblicato il 14 gennaio 2004) - Letture Totali 112 volte - Torna indietro



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