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Regime? E' bipartizan...

Viaggi e consigli del momento

Editoriale Giugno 2006 sul clima creatosi in Italia dopo il voto al fotofinish, di Claudio Montalti - Inviato il 10 agosto 2006 da Claudio Montalti.

Viaggi e consigli del momento: Regime? E' bipartizan...

Sito o fonte Web: www.claudiomontalti.net E' tanto tempo che non scrivo un editoriale per Viaggiatorionline.

Le cause sono diverse, su tutti gli impegni sempre pressanti, ma devo dire che è un certo clima, poco sano direi, assai diffuso ovunque nel nostro Paese, a togliermi ogni volta la voglia di dire la mia opinione. Ora che la parte peggiore sembra alle spalle, posso almeno affermare che non amo la continua conflittualità della politica italiana, conflittualità che purtroppo permea - e vorrei proprio vedere, con contanta becerità (questa sì bipartizan), che fosse la "massa" a dare il buon esempio - molti momenti delle nostre giornate, sui mezzi pubblici, al lavoro, in famiglia e nei luoghi di svago...

Non sto dicendo, badate bene, che non si debba esprimere la propria opinione. Sto dicendo che non è bene imporre a tutti i costi un punto di vista, alzando la voce o peggio (e questo è proprio un atteggiamento da biasimare e condannare) delegittimando a male parole una opinione solo perché è diversa dalla propria, solo perché viene "dall'altra parte". Questo è un salto in pieno medioevo ideologico, un salto che puzza tremendamente di propaganda, di quella propaganda che può essere solo frutto di poca intelligenza e dei ripetuti tormentoni cui i media ci hanno spesso e volentieri abituato in questi anni, e particolarmente negli ultimi mesi.

Io, come - credo - ogni viaggiatore, amo i fatti, vedere le cose coi miei occhi, sperimentarle per poi, eventualmente, esprimere una opinione con un minimo di cognizione. Viceversa, contrariamente alla maggior parte dei casi cui mi capita purtroppo di assistere o di ascoltare, sarebbe davvero una buona cosa tacere, ascoltare, procedere con umiltà e basso profilo. Perché lo scrivo solo ora? In un Paese che i più definiscono lacerato dopo le ultime consultazioni politiche, pur non credendo molto in questa nuova maggioranza, ascolto con molto fastidio tutti coloro che giudicano e fanno pessime previsioni ancora prima che il nuovo esecutivo metta mano alle cose da fare.

Pensare sempre male è facile, perché gli errori sono sempre più evidenti delle cose buone, se non altro perché c'è sempre qualcuno che li rileva e fa notare, mentre le cose buone, chissà perché, passano sempre sotto silenzio. Sono forse scontate? Sono forse "normali"? Ne sarei molto contento se così fosse perché significherebbe che il nostro Paese è molto più sano, civile e benestante di quanto ci vogliono fare continuamente credere. Invece non è così, e lo possiamo vedere in quasi ogni momento che la parola "civiltà" è un optional della nostra quotidianità. Mi sto riferendo a piccole cose, certo, e meno male!

Cosa fare allora? La cosa più semplice e abbordabile di tutte: lasciare a chi è stato eletto gli onori e gli oneri della politica, continuare a svolgere il proprio ruolo - qualche che sia - con coscienza, onestà e dignità, senza cedere a continui piagnistei e tormentoni imbeccati dall'Alto dei Media per cose che il più delle volte abbiamo scelto con consapevolezza di fare, o a estremismi che danno ragione a chi lamenta l'avvento di un "regime". E' un ruolo, badate bene, da svolgersi sempre e ovunque.

Ognuno di noi non ha, infatti, solo dei diritti, ma doveri precisi, che sono alla base di ogni convivenza democratica e pacifica. Non sono il primo a dirlo, nè sarò l'ultimo, che il bene più grande del nostro Paese è questa maggioranza laboriosa e coscienziosa, spesso e volentieri invisibile che non dimentica mai che la propria libertà finisce sempre dove comincia quella di un altro...

Ne vediamo dove lavoriamo, dove ci divertiamo, dove riposiamo o dove viaggiamo. Sono quelle persone che se ne stanno sempre un po' discoste, che non hanno paura e sono i primi a darsi da fare quando serve, ma che generalmente amano restare nel loro anonimato. Mi piacerebbe che si mettessero in gioco più spesso, che facessero sentire la loro voce ogni volta che è il caso, e sarebbero tente, invece di limitarsi a comportarsi bene.

"Fare" è un verbo sempre meno di moda, ma è ora di rispolverarlo.

Concludo con l'enorme fastidio che provo davanti ai giochini che si stanno facendo attorno al prossimo referendum confermativo del 25 giugno. Non so a voi, ma a me sapere che - comunque andrà - (in parlamento) metteranno le mani su quando è stato deciso dal popolo, umilia il mio voto, come è stato umiliante leggere certe affermazioni, in sede europea, di un parere sulla fecondazione assistita e la ricerca sulle staminali esattamemente contrario a quanto espresso dalla volontà popolare lo scorso anno.

Qui non c'entra nulla su come e perché si è votato in una maniera o nell'altra.

C'entra solo che il nostro voto è stato completamente ignorato.

Gran brutta cosa... (Pubblicato il 10 agosto 2006) - Letture Totali 42 volte - Torna indietro



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