Arcobaleno di notte a Tahaa
Tahaa, Polinesia Francese. Arcobaleno di notte, la magia di una notte di luna piena a Tahaa, dopo il tifone, di Michele Salvatore - Inviato il 13 gennaio 2004 da Michele Salvatore.
Tahaa, 16 gennaio 2003. Vi scrivo questo e-mail perchè ho bisogno di condividere con gli amici le esperienze più belle che mi trovo a vivere in questa terra magica. E' una notte di luna piena, questa del 16 di gennaio. Dopo Zoè, che si è sfogato sulle Solomon , il ciclone Ami ha finito la sua corsa di distruzione sulle Figi causando ingenti danni, morti e dispersi sulla grande isola di Vanua Levu e sull'arcipelago delle Lau.
E' una stagione un pò strana. Le aree cicloniche si formano nella maggior parte dei casi sui 180° di longitudine e 8-10° di latitudine sud, restano stazionarie, si approfondiscono per un paio di giorni e poi partono a Nord, NW oppure Ovest pieno. Esattamente il contrario di quanto normalmente avviene. La stagione è appena iniziata e l'80% di probabilità che la Polinesia sia toccata da un ciclone quest'anno è ancora valida , seppure faccio il tifo per il 20%. Stranamente, da una decina di giorni non piove o quasi e, non c'è vento. Tutta l'attività si svolge a Ovest dei 160°. Ogni tanto, qualche cumulo scuro si addensa all'orizzonte, gioca ai birilli con le isole, scarica tonnellate di acqua, punisce gli incauti che hanno lasciato gli osterigi aperti e poi si dissolve.
E' una notte di luna piena, questa del 16 gennaio. Sono le due del mattino, si è levata una leggera brezza che mi consente di non sudare e dormire tranquillo. Dopo qualche istante, una goccia d'acqua sulla schiena e poi due, tre, e avverto il tamburellare della pioggia sul tendalino. E' inutile far finta di niente: bisogna alzarsi e chiudere tutto. Via anche l'asciugamano e quel paio di pantaloncini oramai asciutti.
Il grosso della nube è addensata su Tahaa ed i contorni dell'isola si distinguono appena. Il marina dove è ormeggiato il Gulliver riceve l'ultima propaggine dello scroscio di pioggia. Un minuto o due e potrò riaprire tutto e non soffocare di caldo. Mi godo il fresco e lo spettacolo appoggiato al tambuccio, all'entrata del quadrato. Questa enorme luna piena rischiara a giorno tutta la laguna assopendone i colori, ma nello stesso tempo evidenziandone i contrasti e i contorni: una foto in bianco e nero, ma molto più bella perchè tutto si muove e la staticità è solo apparente. E' rimasta solo qualche goccia ribelle ormai, e posso riaprire l'osterigio di poppa. Esco in pozzetto, apro il tambuccio e getto uno sguardo distratto al cielo in direzione di Tahaa e... resto di stucco. Sono incantato, meravigliato, stupito!
Un arcobaleno a 180° si è formato a partire da Tahaa e sembra appoggiarsi sulla punta estrema di Huahine. La luce riflessa della luna ne evidenzia i colori ma, non i soliti colori. Predomina il grigio in ogni tono, ma seppure in tonalità molto tenui e poco cangianti il rosa ed il violaceo sono perfettamente distinguibili. Sembra di vedere acquarello creato con colori eccessivamente diluiti. Che silenzio tutto intorno: anche il vento ha cessato di soffiare. Non c'è tempo per memorizzare tutto con precisione, ma solo dei fotogrammi. Uno, forse due minuti, e già l'arcobaleno si polverizza, si dissolve a partire da Nord Est e, in una successione velocissima scompare così come si era formato. Non riesco a distogliere lo sguardo da quella porzione di cielo che è stata teatro di tanta bellezza, quasi attendessi un secondo tempo o una replica . Ma in natura questo non succede o, quantomeno, non in modo immediato. Uno spettacolo come questo mi è capitato di vederlo l'anno scorso nella laguna Sud di Bora Bora, fine dicembre o primi di gennaio. Ero con l'intramontabile Jano ed altri amici e nonostante le decine di migliaia di miglia accumulate sugli oceani e i suoi quasi 80 anni , era la prima volta che Jano assisteva ad un fenomeno come questo. Non penso sia raro, anche se lo è per la stragrande maggioranza degli uomini, ma certamente il merito va a questa terra magica che mi accoglie e mi prenota posti in prima fila.
Non sono riuscito più a dormire. Avevo voglia di svegliare tutti per raccontare e descrivere questi istanti di rara bellezza. I fotogrammi che avevo impresso nella memoria, continuavano a succedersi come in una presentazioni di diapositive e mi caricavano di energia. Dovevo scaricarne almeno una parte, così ho iniziato a scrivere. Questa notte ho accumulato altra energia e nuova ricchezza, quella vera, la ricchezza che nessuno potrà mai sottrarmi e alla quale attingerò nei momenti di sconforto. Non ho foto, nè filmati. Sono istanti che bisogna vivere in prima persona. Per il momento accontantevi di questa descrizione sommaria e lacunosa, ma spero di esser riuscito a trasmettervi un pò di energia e di sana invidia. (Pubblicato il 13 gennaio 2004) -
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