Le isole dei Tiwi
Reportage saggio di un viaggio in una delle poche aree e comunità aborigene dell'Australia non toccate dalla politica bianca, ancora oggi un angolo in cui passato, presente e futuro s'incontrano, di Giovanni Mereghetti - Inviato il 05 gennaio 2005 da Giovanni Mereghetti.
Dalle magnificenze moderne delle città del sud ai deserti senza tempo dell’Australia centrale, agli splendidi parchi naturali del Territorio del Nord fino a Darwin, dove ci si cala nuovamente in una dimensione urbana e moderna, gli aspetti di un paese esteso e a tratti misterioso come l’Australia possono essere veramente infiniti. Eppure, è sufficiente percorrere ancora 80 chilometri verso nord, sorvolando l’oceano con un piccolo aereo ad elica, per incontrare un nuovo e affascinante aspetto di questo paese.
Dopo il breve tragitto, ci accoglie il piccolo aeroporto dell’isola di Bathurst, isola “sentinella” dell’Australia insieme all’adiacente isola di Melville. Tale soprannome è stato dato alle due isole tropicali per la loro posizione di avamposto all’Asia. Qui vivono le popolazioni aborigene Tiwi, che proprio dall’Asia potrebbero essere giunte circa 40.000 anni fa sul continente australiano. Essi giunsero a bordo di larghe zattere di bambù, che alcuni antropologi affermano essere state le prime imbarcazioni da oceano di tutto il mondo.
Ciò che spinse queste popolazioni asiatiche a viaggiare verso sud da isola a isola fino a raggiungere l’Australia potrebbe essere stata la ricerca di cibo in seguito a carestie. Quello che è sicuro, è che a Melville e Bathurst questi visitatori hanno trovato un ambiente decisamente adatto a soddisfare ogni necessità. Attualmente, sulle isole vivono circa 1800 Tiwi (1200 a Bathurst e 600 a Melville), molti dei quali stabiliti in villaggi che erano originariamente missioni cristiane.
Descrivere in poche parole le due splendide isole Tiwi è difficile. Le spiagge sono lunghe, bianche, pulite e bellissime. Specialmente sull’isola di Melville, c’è acqua in abbondanza: nella stagione umida enormi quantità di pioggia (fino a 2286 mm) cadono sulle sue foreste lussureggianti. Girando nell’interno, s’incontrano spesso piccoli fiumi e cascate cristalline.
Il mare, limpidissimo, è popolato da una enorme varietà di pesci, oltre a tartarughe, dugonghi e coccodrilli di acqua salata. Questi ultimi, insieme alle meduse velenose e agli squali, sconsigliano di cercare nel mare il ristoro dalla, tuttavia ci si può facilmente consolare con le numerose pozze di acqua dolce che normalmente non presentano pericoli. Gli abitanti del luogo sono dello stesso avviso: prima di avventurarsi anche in acque poco profonde alla ricerca di crostacei e pesci, scrutano attentamente il mare per alcuni minuti per assicurarsi che nessun pericolo sia in agguato. continua "Le isole dei Tiwi" (Pubblicato il 05 gennaio 2005) -
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