Bambine della notte

In "Storie di strada" risultava evidente un diverso trattamento tra bambini e bambine, e lì Dimenstein si occupava principalmente dei primi. Qui affronta invece la sorte delle bambine, svelando perché abbiano maggiori possibilità di sfuggire agli assassini dei loro compagni: come in gran parte del Terzo Mondo, alle bambine senza altre risorse non resta che vendersi per risultare socialmente utili. Ma questo libro affronta un tema ancora più scottante: le bambine-schiave. È la cronaca fedele dell'inchiesta svolta da Dimenstein, accompagnato dall'inseparabile fotografa Paula Simas, per documentare il traffico delle bambine-schiave in Amazzonia. È stato risuscitato l'antico meccanismo del debito inesauribile per trattenere nei bordelli accanto ai 'garimpos' ragazzine spesso attirate con la promessa di un altro lavoro. Anche se l'indagine di Dimenstein ha avuto un risvolto pratico, cioè la liberazione di un gruppo di "schiave", ovviamente il suo valore sta nella denuncia, perché, come lo stesso autore annota nelle conclusioni, "è probabile che... molte di loro [delle ragazzine], forse la maggioranza, stiano nuovamente sulla strada cercando nel sesso il loro sostentamento". L'unica nota positiva è che "per lo meno, alcuni dei trafficanti, incarcerati, proveranno cosa significhi vivere prigionieri". Supporto indispensabile alle parole sono le fotografie, ritratti in bianco e nero che danno un volto a tante voci. (Pubblicato il 23 febbraio 2004) - Letture Totali 117 volte - Torna indietro

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