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"Basta, non si è rispettata la policy di Ryanair, ora sono tutti a rischio", dicono dalla RyanAir con Alessia Viviani, responsabile marketing per il Sud Europa, pronta a spiegare che il provvedimento, annunciato una settimana fa ed esecutivo ieri, "riguarda tutti. Dalla Francia alla Germania e ovviamente l'Italia".

"L'annullamento avverrà via email e il rimborso sarà sulle carte di credito con cui si è pagato il biglietto per un totale di circa 1000 prenotazioni sulle 20.000 fatte ogni giorno in tutta Europa".

Ryanair avrebbe già denunciato per la vendita illegale di biglietti alcuni siti internet molto conosciuti. In Italia, ciò potrebbe colpire ben 12.000 passeggeri.

Adusbef e Federconsumatori che dichiarano: "l'annunciata cancellazione dei voli di quei passeggeri che non hanno prenotato direttamente dal sito Ryanair e saranno lasciati a terra costituisce un abuso e una palese violazione del codice del consumo e della carta dei diritti dei viaggiatori. Adusbef e Federconsumatori invitano Ryanair alla ragionevolezza, perchè qualora volesse insistere in tale politica lesiva dei diritti e degli interessi degli utenti e dei consumatori, dovrà sopportarne tutte le conseguenze legali e anche concessorie, con l'Enac che non potrà stare a guardare palesi violazioni da parte di una compagnia estera che presta servizio in Italia".

Le due associazioni dei consumatori non escludono la possibilità per la compagnia aerea di decidere di far prenotare i voli solo sul proprio sito "ma solo dopo aver smaltito le prenotazioni accettate, che restano valide a tutti gli effetti di legge, per tutti coloro che hanno acquistato un titolo di viaggio, che non può essere annullato tramite capricci o banali scusanti".

E questa sembra a nostro avviso la soluzione più sensata e ovvia. E' però un peccato che, in tutte le polemiche che colpiscono in questi giorni Ryanair, che pure è stata ed è protagonista del cambiamento epocale avvenuto nel mondo dei voli (se oggi si viaggia a prezzi contenuti lo si deve in gran parte a questa compagnia), mentre i veri colpevoli sono le migliaia di web, spesso illecite, non in regola, non autorizzate, che badano solo a sfruttare il lavoro altrui, tra l'altro facendo pagare di più e senza versare un solo euro di tasse.

E questo sì che meriterebbe una bella polemica, e forse un occhio più attento da parte delle autorità competenti... (Pubblicato il 14 agosto 2008) - Letture Totali 49 volte - Torna indietro

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