A ticket to Bollywood
L’India è un paese che o si ama (e si ama per davvero) o si odia, ma di certo non può lasciare indifferenti…, di Caterina Morina per www.viaggiscoop.it
Sito o fonte Web: www.viaggiscoop.it
L’India è la prova del nove per ogni viaggiatore che si rispetti. Perché in India c’è tutto, allegria, calore, caos, rumore... Incredibili colori ed estrema povertà.
Arrivare per la prima volta nella confusione organizzata di Delhi significa subire uno shock.. è un’immensa città mercato.. le strade sono inquinate, affollate, invase dai guidatori di risciò che intraprendenti cercano disperatamente di accaparrarsi nuovi clienti.
Vedo code chilometriche invadere i marciapiedi della città, non capisco in principio di che si tratti.. il tassista mi dice “ a new movie” … un nuovo film.. centinaia di persone in coda, aspettano per ore di vedere l’ultimo film prodotto da Bollywood.. davvero tutto ciò mi appariva incredibile.
Ora che il fascino degli Hindi movies ha contagiato anche me, riesco a capire il perché di quella scena, Bollywood non è visione passiva.. è partecipazione totale!!! Non avrei mai pensato che da scettica mi sarei convertita in autentica esperta del settore!! A volte la vita è strana…
Dopo aver visitato i monumenti più belli di Delhi, tra cui la celebre moschea che offre una vista paurosa della città.. dall’alto del minareto la capitale è un assoluto labirinto!!
Proseguiamo quindi alla volta di Agra, parola che evoca l’incantata immagine del Taj Mahal. La città che lo ospita però è piuttosto pericolosa e irritante.. decidiamo quindi di andarcene la mattina seguente sulla strada per Kajuraho.. fermandoci prima ad Orccha.
In questa località non c’è praticamente niente da visitare, però è il tipico villaggio indiano, rilassante, tranquillo, e le persone sono veramente magnifiche!! Si può camminare senza fretta per le sue viuzze ed assistere a scene di vita quotidiana; le cerimonie nel tempio, il mercato, o i ragazzini che si incantano davanti ad un televisore pubblico al vedere le loro attrici preferite ballare avvolte da coloratissimi saree.
A Kajuraho visitiamo i templi resi celebri dalle sculture erotiche e il parco naturale appena alle porte della città dove, nella stagione secca le cascate non sono visibili e tutto appare un grandioso canyon roccioso.. sul laghetto emergono i profili dei coccodrilli e gli alberi spogli contrastano con la roccia rossa.
E poi Varanasi, Benares, la città della vita e della morte; I ghat, scalinate ripide che scendono verso il Gange, sono gremite di folla che va a bagnarsi nelle acque del fiume sacro portando piccole candele o coroncine di fiori. Accanto, ardono le pire funebri e le fiamme rossastre si specchiano sul fiume tranquillo. E’ l’alba, la città si sta svegliando…
Nelle vie interne ci si sente persi, bellissimi templi dove si può stare per ore ad ascoltare i canti dei devoti ma anche farsi spiegare questa cultura che appare così diversa dalla nostra. E’ tutto così affascinante.. ma poi.. si torna di nuovo a contatto con la realtà.. e con il rumore assordante, la confusione più estrema (le vie non hanno nomi!!) di quella Varanasi che è lontana dai ghat e davvero pesante da sostenere.
Ultimi giorni del viaggio… Goa e le sue spiagge in totale relax, la sua cucina indiana mischiata a ricette portoghesi (la colonizzazione ancora si fa sentire).. per poi prendere il congedo dall’India dalla città più incredibile di tutte: Bombay!!!
Una corsa in taxi di notte nella Marine Drive è un momento che non si potrà mai dimenticare, le coppiette passeggiano tenendosi per mano, e dall’altro lato, i padiglioni enormi che si affittano per le feste di matrimonio.. I cartelli di Bollywood brillano di luci e le donne, elegantissime, fanno shopping nelle meravigliose vetrine.
Certo Bombay è anche la baraccopoli più grande dell’Asia.. e un mercato in crescita sregolata.. però è indimenticabile, celebrata in milioni di film.. la baia rilucente di stelle. (Pubblicato il 18 gennaio 2008) -
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