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Instanbul: la porta d'Oriente

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Visita ed impressioni su Istanbul, la capitale della Turchia, di Adriano Socchi - Inviato il 13 gennaio 2004 da Adriano Socchi.

Instanbul: la porta d'Oriente

Sito o fonte Web: www.adrimavi.com Un lungo trasferimento ci attende per arrivare fino ad Istanbul, la città che per via della sua storia millenaria, costituisce l’apoteosi del nostro viaggio in Turchia. Di buon mattino partiamo da Urgup, in Cappadocia, e raggiungiamo Ankara percorrendo strade secondarie, ma ben tenute. Per attraversare la capitale turca impiegheremo più di un’ora a causa del traffico, caotico all’inverosimile. Usciti da Ankara imbocchiamo, finalmente, l’autostrada per Istanbul. Percorreremo, in totale, all’incirca 800 km.

Sull’autostrada, in poco meno di 400 km, incontreremo due soli autogrill. Siete quindi avvertiti di fare attenzione, anche se sembra che la situazione migliorerà in breve tempo in quanto sono diversi gli autogrill in costruzione, e la stessa carreggiata stradale è in procinto di essere ampliata in più punti.



Il viaggio è noioso: autostrada pressoché deserta e paesaggio tutto uguale. Attendiamo l acomparsa di Istanbul dietro ad ogni curva, dopo ogni dosso che superiamo, ma l’illusione resisterà fino a sera, quando finalmente vedremo profilarsi sull'orizzonte uno dei tanti ponti sul Bosforo, giusto in tempo per ammirare un indimenticabile tramonto. Attraversiamo il ponte che unisce l’Europa all’Asia e passiamo, metaforicamente, la porta d’Oriente. Nel quartiere di Syrcheci, dove abbiamo individuato una serie di alberghi per sistemarci, veniamo avvicinati da un tipo losco che con insistenza ci propone di comprare della droga. Certo non possiamo dire che l’arrivo ad Istanbul non sia movimentato.

Prima di partire ci chiedevamo se Istanbul continuava ad essere la mitica Terra d’incontro tra Occidente ed Oriente, il luogo dove il viaggiatore europeo faceva la sua prima conoscenza con l’Islam, la porta d’Oriente così come venne definita, per secoli, nella letteratura di viaggio. Sarà ancora così? Istanbul conserva l’antico retaggio del suo passato, di Costantinopoli, di Bisanzio? Dopo aver visitato la città la risposta non può essere che affermativa. Istanbul resta e resterà sempre la porta d’Oriente. Esiste, dunque, ancora più di una ragione per recarsi e a testimonianza basteranno le riflessioni di seguito riportate anche se la mia penna è inadeguata a descrivere l’atmosfera e le meraviglie che furono di Costantinopoli prima, di Bisanzio poi e di Istanbul ora. E’ difficile spiegare le sensazioni forti che trasmette questa splendida città che si colgono soltanto visitandola. In ogni caso ci provo!



Già all'inizio della nostra visita, percepiamo che Istanbul è presidiata da milizie antiterrorismo molto più di quanto non lo sia il resto del paese. Per via della loro divisa tutta nera, la mitraglietta in pugno e la scritta Polis sulle spalle, gli uomini dei Corpi Speciali incutono terrore soltanto a vederli. Dopo gli attentati dello scorso anno contro i turisti, che hanno provocato un fuggi fuggi generale, i vacanzieri sono tornati in gran numero. Così rassicurati dal governo turco, sembrano non accorgersi neppure dei reparti speciali, che li affiancano, li proteggono e li guardano a vista. Nonostante i proclami, però, sulle sponde del Bosforo si respira aria di angoscia. Anche se qui si odono di rado e solo a causa di qualche efferato e brutale attentato, a ridosso del confine con l’Iraq i fucili (e non solo quelli) sparano in ogni momento dlela giornata. Si tratta dell'annoso e drammatico problema curdo. Non mi dilungo.

All’entrata del Palazzo Topkapi, come in tutti gli altri luoghi turistici, veniamo meticolosamente perquisiti dalla polizia turca, che staziona davanti a tutti i monumenti. Il Topkapi è un insieme di cortili, chioschi, fontane, moschee e giardini. Fu la residenza del sultano fino al 1839. All’interno, oltre all’harem (bellissimo), si possono visitare vari musei, tra i quali il più meritevole d’esser visto è quello del tesoro. Nelle vetrine al centro delle sale sono esposti pugnali, spade d’oro tempestate di diamanti, culle, troni d’oro e perle e, in una sala a parte, un pezzo unico: il diamante grezzo più grande del mondo. Anche coloro che non amano girare per musei troveranno coinvolgenti queste sale. provar eper credere. L’unico grande inconveniente sono la ressa e la folla. Per tanto, visitate il Palazzo Topkapi al mattino presto.



Usciti dal Topkapi è gioco forza entrare in Santa Sofia, nelle immediate vicinanze. E’ considerata una delle meraviglie architettoniche di tutti i tempi. La basilica cristiana fu il centro della vita religiosa di Bisanzio fino alla conquista della città da parte dei turchi, i quali la trasformarono in moschea. Dal 1935 è un museo, ricco, oltre che per la sua storia, per i suoi raffinati mosaici. All’interno ci soffermiamo attorno ad un punto del pavimento della chiesa, appositamente recintato, ritenuto il centro esatto del mondo.

I turisti entrano sbadatamente nella grande moschea. Pochi, forse nessuno, sono in grado di vedere con gli occhi della fantasia i cavalli di Maometto II, conquistatore di Costantinopoli, cavalcare nella cattedrale e scivolare sul pavimento reso viscido dal sangue dei greci-cristiani, che si erano qui si erano rifugiati e qui vennero crudelmente decapitati.

Consumiamo in un chiosco il pranzo a base di kebab, una sorta di hot dog turco.se mi si passa il paragone, e con due passi da Santa Sofia giungiamo alla Moschea Blu, considerato l'edificio più importante di Istanbul. Il nome fa riferimento al colore blu-verde delle maioliche che la abbelliscono. E’ l’unica moschea della città ad avere sei minareti. All’interno sotto la cupola alta ben 43 metri, si passeggia sopra tappeti morbidissimi, e puzzolenti, dai caratteristici disegni, ciascuno con significati particolari, su ognuno dei quali i fedeli islamici pregano rivolti, naturalmente, verso La Mecca.

Un’altra moschea da non perdere è quella del Sultano, fatta costruire da Solimano il Magnifico in posizione panoramica, su una delle sette colline della città. continua "Instanbul: la porta d'Oriente"

(Pubblicato il 13 gennaio 2004) - Letture Totali 53 volte - Torna indietro

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