Isole Togian: Walea…
Cronaca di un viaggio sogno Walea, isola del gruppo delle Togian, nella regione di Sulawesi, Indonesia, di Bruno Zamengo - Inviato il 15 settembre 2004 da Bruno Zamengo.
Sono stato a Walea per la prima volta nel luglio del 2001. è stato per caso che sono venuto a conoscenza di questa isola sperduta nel mare di Celebes in Indonesia e fu il mio amico Andrea Acri a passarmi le prime informazioni via internet. In quel periodo, stavo cercando una destinazione nuova dopo essere stato in Malasya (a Sipadan). Cercavo una cosa diversa, una destinazione che mi desse quel qualcosa in più che non sapevo ancora ben definire, ma che dentro di me cercavo da sempre.
Io sono un subacqueo appassionato di riprese e foto sub, e leggendo il Log Book delle immersioni di Walea (di Andrea Acri) mi ci appassionai subito, perciò decisi per istinto di prenotare subito la mia vacanza. Quando ricevetti il programma, capii che non si trattava di una passeggiata dietro l’angolo (esperienza che avevo già fatto con Sipadan): non era solo una vacanza tradizionale, ma un’avventura vera e propria. Questo mi esaltava e caricava ancora di più… Il viaggio fu, in effetti, lungo.
A Singapore mi trovai ad ammirare la varietà del giardino di orchidee (tutte vere) che si trova all’interno dell’aeroporto, poi mi persi in tutti i vari negozi di souvenir. Successivamente atterrai a Manado, dove sostai una notte, e il giorno seguente l’ultimo aereo (bimotore a elica) mi portò a Luwuk, dove feci conoscenza con la prima persona del Diving Resort, Ram. A quel punto c’eravamo quasi, dovevamo solo fare un percorso in auto e quindi in barca.
Attraversammo l’interno di Luwuk ed ebbi la possibilità di vedere come vivono le persone fuori dai grossi centri urbani. Mi colpì la dignità e la solarità con cui tutti mi accolsero… sembrava mi conoscessero da tempo. Al porto di Pagimana, mancava l’ultimo passo per arrivare all’agognata meta. E’ qui senti maggiormente l’eccitazione per la scoperta di ciò che hai sognato a lungo, lo posso ben dire visto che mi è successo anche le altre due volte che ci sono. La barca filava veloce sul Golfo dei Tomini.
Passata un’isola, all’orizzonte ne appariva subito un’altra, ed ogni volta rivolgevo lo sguardo al capitano (Ippin) per capire se quella era la “mia” isola, Walea. Finalmente, dopo circa un’ora di tragitto, Ippin mi fece un cenno e dal quel momento i miei occhi si fissarono sulla sagoma che da iniziava ad ingrandire sull’orizzonte.
Non capivo bene la forma, ma mentre ci avvicinavamo notai la punta (che poi scoprii essere un luogo veramente fantastico) dell’isola. Fu solo sulla laguna che parte proprio dalla punta, che rimasi senza fiato: il mare era una tavola e l’acqua trasparente come non mi era mai capitato di vedere prima nemmeno in Mar Rosso, Maldive o Malesia… continua "Isole Togian: Walea… "
(Pubblicato il 15 settembre 2004) -
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