Cresce la tensione

Il coprifuoco è stato imposto in alcune aree dello Sri Lanka orientale abitate dalla minoranza musulmana dopo il recente sequestro di due islamici da parte dei presunti ribelli induisti delle ‘Tigri per la liberazione della patria tamil’ (Ltte), protagonisti di una decennale guerra civile. Dopo la scomparsa dei giovani, avvenuta martedì scorso a Sainthamaruthu (distretto di Ampara), nelle due cittadine a maggioranza musulmana, Kalmunai e Sammanturai, era stato subito imposto il coprifuoco, revocato oggi per le preghiere del venerdì ma immediatamente ristabilito al termine del rito. Il governo di Colombo ha detto che invierà circa 500 poliziotti per mantenere l’ordine nelle zone abitate dai seguaci dell’Islam. Le ‘Tigri’ tamil hanno però negato ogni coinvolgimento nel sequestro, attribuendolo invece a “coloro che si oppongono al processo di pace”, in corso da gennaio 2002 nel Paese asiatico. Peraltro la misteriosa scomparsa dei musulmani si è verificata mentre i vertici del movimento ribelle tamil si accingevano a recarsi a Parigi, dove si trovano in questi giorni per una riunione interna mirata a definire un piano comune con cui presentarsi al tavolo dei negoziati con l’esecutivo. I musulmani costituiscono il 7,5 per cento della popolazione della nazione asiatica, mentre i buddisti sono il 69 per cento e gli indù il 15 per cento. Intanto in queste ore un partito politico tamil, ‘Eelam People’s Revolutionary Party’ (Eprp) - da sempre in aperto contrasto con l’Ltte - ha chiesto al governo di essere rifornito di armi e autorizzato ad usarle per difendersi dalle ‘Tigri’, accusate di aver ucciso 29 suoi affiliati. Un ulteriore attacco ai guerriglieri è arrivato da un portavoce della presidente dello Sri Lanka, Chandrika Kumaratunga, secondo il quale squadre suicide di ‘Tigri’ si erano infiltrate nella capitale ed erano pronte a uccidere il capo di Stato.[i] (Pubblicato il 29 gennaio 2004) - Letture Totali 49 volte - Torna indietro

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