Birmania


Da non perdere (sintesi)
Yangon è il punto di partenza obbligato per qualsiasi itinerario verso l'interno del Paese. Yangon stessa merita una visita: è una città piacevole, famosa per la pagoda Shwedagon la cui sommità è ricoperta da oltre 8000 lamine d'oro. Nelle immediate vicinanze della capitale troviamo Syriam, sulle rive del fiume Pegu, e Pegu con il suo Buddha dormiente, la pagoda Shwemawdaw, uno dei santuari più venerati del Paese, e il tempio del serpente-dragone Naga Kone. Da qui è possibile proseguire per Kyaktiyo dove, sulla vetta di un monte, si trova uno stupa costruito sulla cima di un masso tondeggiante ricoperto di lamine d'oro e in equilibrio precario. Da Taunggyi, in un'ora di bus, si raggiunge il lago Inle con i suoi orti galleggianti e i villaggi intha; interessante Pindaya con le sue grotte affrescate. Pagan, culla della civiltà birmana, è splendida ed irreale con le sue centinaia di pagode sparse su una superficie di 20 kmq. Nelle vicinanze di Pagan si segnalano Myinkaba e il monastero e la pagoda di Tuy Win Taung. Mandalay ha forse il miglior mercato del Paese e un'enorme testa di Buddha scolpita. Nei dintorni si possono visitare Amarapura, villaggio di tagliatori di pietre preziose, l'affascinante Sagaing e Mingun, dall'immensa pagoda. Molto interessante può essere prevedere un'estensione di almeno 3-5 gg. che consenta di visitare i villaggi di alcune delle diverse etnie stanziate in Birmania e che si distinguono una dall'altra per lingua, cultura, usi e costumi alcuni dei quali veramente splendidi (Palaung, Shan, Karen, Akha).

Si può perdere
Se avete poco tempo e non vi piace camminare direi che potete saltare il Monte Popa. Vi si accede tramite una lunga scalinata, a tratti anche ripida, ed una volta giunti in cima delude un poco forse perché la vista d'insieme e dal basso è più spettacolare.

Birmania (Pubblicato il 21 gennaio 2004)