Qui Belfast. Storia contemporanea della guerra in Irlanda del Nord


Qui Belfast. Storia contemporanea della guerra in Irlanda del Nord, di Calamati Silvia, € 22,00, 384 p., ill., Ed. Red Star Press

Qui Belfast. Storia contemporanea della guerra in Irlanda del Nord Dal 1982 fino ai giorni nostri Silvia Calamati ha vissuto in prima persona la guerra in Irlanda del Nord.

Un dramma a cui, l'autrice cerca di dare voce con Qui Belfast, aprendo una breccia in quel muro di omertà e connivenza che circonda il conflitto nord-irlandese.

Una censura il cui prezzo più alto è stato pagato da migliaia di civili innocenti, costretti a subire la violenza dello Stato, delle forze di sicurezza britanniche e della polizia, senza avere poi giustizia.

Con esperienza, partecipazione e sensibilità Silvia Calamati ha raccolto le voci della società civile, insieme a testimonianze e articoli di personalità di spicco del mondo politico, culturale e religioso, seguendo da vicino il tormentato percorso che ha portato, nell'aprile del 1998, alla firma dello storico «Accordo del Venerdì Santo» e all'inizio di un travagliato, e ancora oggi incompiuto, processo di pace.

E mentre è vivo e forte, da parte di Londra, il tentativo di affievolire - insieme alle sue pesanti responsabilità - la memoria della guerra, Qui Belfast consegna al lettore pagine di indignata verità: una storia molto diversa da quella che i media più «autorevoli» tentano di contrabbandare come «ufficiale».

«È per tutto questo che ho girato infinite volte le strade dell'Irlanda del Nord, per raccogliere di persona voci e testimonianze di gente comune, la cui vita forniva una versione del conflitto nord-irlandese diversa da quella presentata dai media.

A parlare sono persone come Annie Armstrong e Joe B., scampati a un tentativo di assassinio da parte dei gruppi paramilitari lealisti, Emma Groves, resa cieca da un proiettile di gomma sparatole al volto da un soldato britannico nel 1971, Peter Caraher, il cui figlio Fergal fu ucciso nel 1990 mentre usciva da un parcheggio dopo essere stato fermato dai soldati, Bernadette Devlin McAliskey, leader del Movimento per i diritti civili alla fine degli anni Sessanta, Gerard, figlio di Bobby Sands, e Paul Hill, uno dei «Quattro di Guildford», i quattro irlandesi che hanno trascorso quindici anni in carcere seppur innocenti e la cui vicenda ha ispirato il film "Nel nome del padre", del regista Jim Sheridan». (Dall'introduzione dell'Autrice) (Pubblicato il 16 agosto 2013)