Teranga! Il calore del Senegal


Una indimenticabile esperienza in Senegal per un progetto di turismo responsabile, di Chiara Molinatto

Teranga! Il calore del Senegal Sito o fonte Web: www.seshepankhatum.net Il richiamo dell’Africa ha una voce costante, ti tormenta nei momenti di solitudine, monopolizza il tuo pensiero e ti rende inquieto. Sai sempre che devi tornare, ma non sai mai come e quando. Poi in un piovigginoso giorno di settembre, quando l’autunno comincia a battere alle porte e le foglie sugli alberi iniziano ad ingiallire, ti ritrovi su un volo intercontinentale che solca i cieli verso l’Equatore. E, finalmente, è ancora Africa!
Il Boeing 757 attraversa uno spesso strato di nuvole candide e in meno di tre ore abbandona il nostro Mediterraneo lasciandosi le Colonne d’Ercole alle spalle. Sbircio giù dal finestrino, è la prima volta che mi capita di passare sopra lo stretto di Gibilterra. Soltanto ora realizzo che i due lembi di terra sono davvero vicinissimi, una manciata di chilometri di mare agitato separa due continenti così prossimi sulla carta ma così diversi e lontani nell’immaginario collettivo. Non ho tempo a sufficienza per godermi il momento che l’aereo sta già sfiorando la pista di atterraggio dell’aeroporto Mohammed V di Casablanca. Le sei ore nell’area di transito, in attesa della coincidenza, trascorrono leggendo e osservando la variegata fauna umana che popola gli aeroporti di tutto il mondo. Qui strano ma vero siamo gli unici occidentali, evidentemente di questi tempi... (scarica il file zippato su http://www.viaggiatorionline.com/download/20.zip) (Pubblicato il 23 giugno 2005)