Twaregh. Letteratura, religione e artigianato


Breve saggio su letteratura, religione e artigianato dei Twaregh di Libia, Algeria e Niger, di Robo Gabr'Aoun

Twaregh. Letteratura, religione e artigianato La letteratura Twaregh è prevalentemente orale. La presenza, oggi, di testi sul patrimonio letterario di questa etnia è dovuto in gran parte al lavoro di raccolta effettuata da De Focault durante la sua permanenza nell’Hoggar, nei primi anni del 900. Pur con le sue particolari idee sulla morale, Padre De Focauld riuscì a documentare in modo enciclopedico una mole impressionante di canzoni, poesie e racconti che ancora oggi sono alla base dello studio di questo popolo.



Gli argomenti rappresentati sono i più svariati, dalla battaglia (con odi al coraggio ed all’onore, sentimenti sviluppatissimi nel costume Twaregh), alle grandi transumanze, all’amore. Circa quest’ultimo argomento De Focauld pose dei vincoli di censura, in quanto molte novelle e canzoni erano a sfondo sessuale. Un altro argomento trattato erano e sono gli spiriti e tutto ciò che ha a che fare con l’esoterismo: Jiin (spiriti delle rocce, delle sabbie), kambalthou (uomini-belva, luoghi maledetti e altri benedetti). Si tratta di un variopinto insieme di leggende e canti. Una bella raccolta di fiabe e poesie Twaregh è stata pubblicata poco tempo fa in Italia a cura dell’Editrice Datanews: Fiabe Twaregh del Niger.

La superstizione che permea gran parte della produzione letteraria deriva dall’influsso di una antica religione pagana, mai completamente abbandonata anche dopo l’avvento dell’Islam. Le razze bianche del Sahara Centrale sono tutt’oggi legate all’esoterismo arcaico che contraddistingueva i culti preistorici. La stessa forza con cui esse rifiutarono la religione importata dagli Arabi valse loro il nome che ancora oggi portano, Twaregh, ovvero "i senza Dio".



Alcuni studiosi vedono nell’animismo Twaregh influssi di Cristianesimo, ed è peraltro dimostrato che il paleo-cristianesimo era assai diffuso nelle aree di nomadismo del Sahara Centro-meridionale. Come in altre parti espletato, la stessa configurazione delle Croci per alcuni etnologi non è che un riflesso di un cristianesimo perduto. E' però giusto dire che la morfologia della croce si ritrova anche nell’ambito di culture che non subirono mai alcun influsso Cristiano. continua "Twaregh. Letteratura, religione e artigianato"

(Pubblicato il 13 gennaio 2004)