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Fuerteventura: l'isola delle libellule


Inserito il: 29/10/2007 da Claudio Montalti
Email: claudiomontalti@gmail.com
Sito web: http://www.claudiomontalti.net
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Avvicinandosi, si delineano oasi di palmeti e mimose. Torniamo sulla costa orientale. Dopo avere schivato Puerto del Carmen, ormai alla disperazione puntiamo sempre più a nord quando subiamo una vera folgorazione.

Immaginatevi, e dài!!!, di essere ormai di umore nero, molto nero e non certamente solo per il tempo quando, dopo essere sfilati a fianco dell'ennesimo cono mozzato (sembrano fatti con lo stampo, e sono tutti identici alle forme di budino che ancora si vedevano quando ero bambino, stampi sagomati più o meno a petali di margherita), detto La Roja, ho la netta impressione di attraversare la porta che separa il purgatorio dal paradiso, il brutto dal bello, il nero dal bianco. E infatti si attraversa una vera linea di demarcazione. Di quà terra nerasta e rossa, i ricordi di colate di lava e il risultato di millenni di sole e siccità, mentre di là le grandi dune bianche di Corralejo si estendono per una superficie di circa 12 chilometri per 5-6 nel loro punto più largo, una cinquantina di volte rispetto a quelle di Maspalomas. Sono formate dalla rena dorata trasportata dal Sahara variegata da sabbie coralline bianche e rosa. Nei giorni a venire, vi farò molte passeggiate. Qui non c'è proprio nessun bisogno di fingere solitudine. Di solitudine ve ne è a iosa, e io cammino e pedalo felice per ore senza incrociare nessuno, se non orme solitarie di umani e lepri, piedi scalzi e gabbiani, alcuni veri e propri mirabili ricami sulla rena ancora vergine dopo una notte di forte vento.

Per la spiaggia vale lo stesso discorso. Nonostante Corralejo sia anch'essa colonizzata da tedeschi più inglesi... Abbondano english e irish pub, The Talk of the City, The Underground Pub, The Dubliner, e non poteva certamente mancare l'Hard Rock Cafè, e pure il breakfast è d'obbligo, per non citare che i locali supermercati sono pieni di prodotti quali burro, bacon e pane da tostare di almeno 12-15 tipi diversi, tutto rigorosamente d'importazione. Ma è lo stesso un bel posto. Nell'entroterra, verso sud e verso ovest, di Corralejo vi è tutta una serie di villaggi e città giardino e calette, su tutte La Oliva e la splendida El Cotillo verso cui vale la pena dirigersi in mountain bike se solo si hanno gambe (e sedere) mediamente allenate. Ma il tempo continua a non essere dei migliori.

Dopo che siamo arrivati alla meta, le nuvole passano ancora veloci, nascondendo spesso il sole, e talvolta pioviggina. Durerà altri due giorni, ma fa nulla. E' per me l'occasione di dedicarmi alla scrittura, e alla ricerca di nuove dimensioni lavorative. Non c'è che l'imbarazzo della scelta anche se è e sarà naturalmente difficile prendere una decisione sulla base di una ventina di giorni di permanenza. Come tutte le decisioni, anche questa mi verrà più naturale prenderla a bocce ferme, quando sarò di nuovo a casa, e la lontananza nel tempo e nello spazio mi permetterà di sciogliere meglio i dubbi. I ricordi mi permetteranno di scegliere, tra tutti, quel luogo che nel complesso ho sentito più vicino a tutta una somma di mie personali esigenze.

E' solo questione di tempo e pazienza e il sole viene fuori, risaltando il turchese cristallino delle acque, portando voglia di andare in esplorazione - io la chiamo così - ed anche di mettere un po' in riga con nuoto, bici e corsa gambe impigrite da una marea di giorni di inattività quasi assoluta.

E così scopro la pittoresca valle di la Oliva - piccolo villaggio tutto bianco sorto nel mezzo di una vallata verdissima grazie alla fonte sotterranea che si trova sotto la montagna detta appunto la Oliva. Perso in mezzo ai colori verdi delle coltivazioni, ocra e rossiccie delle vette che la circondano sembra di pedalare in mezzo ad una collina. El Cotillo è, per chi la conosce una sorta di isola di Budelli. Qui la sabbia è nivea, e le calette più e meno grandi si alternano prima della grande playa dove le onde, immense, e il surf la fanno da padrone. Io penso a riposare, a togliermi di dosso tutta l'umidità accumulata in una settimana di "cattivo" tempo.

E quello che vedo non potrebbe proprio accontentarmi di più... Le foto lo spiegano molto più delle mie semplici parole.

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