Lampedusa: o’scià


Inserito il: 21/08/2007 da Roberto Alberti
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La cittadina di Lampedusa ha un aspetto tipicamente meridionale, con case dai colori chiari e dai tetti piatti. Le strade lastricate sono percorse da un bel campionario di mezzi che in altre parti d’Italia sono ormai estinti come la mitica Mehari, giardinetta della Citroen dalla carrozzeria in plastica e tettuccio in tela, adattissima alle strade spesso sterrate che portano al mare o ancora le Fiat Panda che cercano strenuamente di resistere all’attacco della salsedine portata dal vento caldo di scirocco e poi tanti scooter.

La strada principale, Via Roma, è un po’ l’ombellico del mondo: qui si possono soddisfare le voglie del palato: golose colazioni, ricchi aperitivi e gustosissime granite; si possono trovare gli immancabili negozi di souvenir e di artigianato. In fondo alla leggera discesa c’è il mare ed i due porti: quello vecchio e quello nuovo dove si possono trovare le barche a noleggio per muoversi in maniera indipendente e motobarche più grandi per giri dell’isola guidati. Si avrà così la possibilità di godere di un mare dai colori incredibili che variano con il variare del fondale che è possibile vedere dalla superficie sino ad oltre venti metri di profondità.

L’isola ha uno sviluppo costiero di circa 33 chilometri che si può percorrere tranquillamente con una barca dotata di un motore fuoribordo per l’uso del quale non è necessaria la patente nautica. Per il noleggio basta rivolgersi ad uno dei tanti barcaioli che si trovano lunga la banchina del porto; i prezzi sono decisamente dignitosi, noi per una barca in vetroresina omologata per sei persone con tendalino per l’ombra e frigorifero abbiamo speso 50 euro per tutta la giornata, escluso il carburante che va pagato a parte. Si tenga conto che per il giro completo dell’isola ci vogliono circa 20 litri.

Il nostro è stato un soggiorno breve ma che sicuramente ha lasciato un ricordo magnifico: cordialissimi gli abitanti che contribuiscono a creare un’atmosfera in cui il turista non è solo considerato come fonte di guadagno, ottima la cucina, con gran protagonista il pesce ed un clima inaspettatamente gradevole grazie alla costante presenza di una piacevolissima brezza.

Probabilmente quest’ultimo aspetto cambia in pieno luglio e agosto in cui le temperature salgono drasticamente e la brezza si può tramutare in vento caldo ed umido che contraddistingue queste latitudini. Un’osservazione finale, forse un po’ amara: è triste pensare che un paradiso del genere spesso è la fine delle speranze di tanti poveri disperati dei quali, peraltro, non si nota alcuna presenza…….ma questa è tutta un’altra storia, O’Scià.

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