La Goulotte Rebuffat


Inserito il: 26/01/2007 da Uliano Massimi
Email: uliomas@libero.it
Sito web: http://www.viaggiatorionline.com/profile.asp?id=uliano65
Letto 4078 volte

 Clicca per ingrandire

Lasciata la sosta attacco la breve paretina cercando delle fessure dove posizionare le “picche” per poter salire un poco. Appoggio la picca sinistra su una piccola cengia, e i ramponi su minuscole tacchette. Mentre cerco con la piccozza nella mano destra di guadagnare qualche centimetro verso l’alto i ramponi smettono di mordere la roccia lasciandomi appeso alla sola piccozza nella mano sinistra saldamente assicurata alla cengia. Recupero la posizione precedente e in pochi secondi sono fuori dalle difficolta’. Mi giro per aspettare Giancarlo.

Fermo sul terrazzino e’ illuminato dalla forte luce solare che accende la sua giacca di Goretex color rosso. Dietro di lui i ripidi couloir ( canaloni ) che scendono dal Monte Maudit. Duecento metri sotto di lui il ghiacciaio splende di luce propria. Giancarlo mi raggiunge ed insieme saliamo un ripido pendio di neve piuttosto inconsistente. Dall’alto sentiamo urlare “ Sassi “. Cerchiamo di ripararci il piu’ possibile.

Una piccola pietra mi colpisce di striscio il ginocchio. Un’altra non la vedo, ma sento soltanto il suo sibilo mortale vicino alle orecchie. Ora le piccozze mordono bene la parete ghiacciata e in breve raggiungo i compagni al sicuro fuori dalla verticale del canale. Il tempo passa. Ci restano un paio di ore di luce. Sappiamo gia’ che parte della discesa, che viene fatta in corda doppia sulla stessa via di salita, avverra’ con le luci delle frontali. Il tiro successivo e’ piuttosto semplice. Un pendio di neve a 50-55° dove siamo costretti a piantare le piccozze in senso verticale a causa della neve non buona. In cima, poco prima della sosta, un passaggio di misto piuttosto verticale. Cado due volte prima di riuscire a superarlo. Ci ritroviamo in cinque alla sosta.

La cordata che ci precedeva sta calandosi in corda doppia e stava aspettando che io arrivassi in sosta per continuare la discesa. I due tiri successivi sono piuttosto semplici nonostante alcuni tratti verticali. Il ghiaccio e’ buono e solo un breve risalto roccioso ci costringe ad una delicata arrampicata in dry tooling. Solo ora, girandomi verso il basso, riesco a percepire quanto ripido sia il canale. L’altra cordata e’ gia’ scomparsa alla vista e sentiamo soltanto un lontano “libera” urlato al compagno.

Venti metri mancano per raggiungere la fine del canale, un pendio di 45° di neve soffice che portano ad una paretina di roccia di IV+ superata la quale si raggiunge la cresta NW che porta in vetta. E’ tardi e dobbiamo cominciare le calate in doppia. Uniamo le corde con il nodo galleggiante a me familiare, predisponiamo la piastrina e il Marchand e scendiamo rapidi alla luce delle frontali. Alle ore 20.00 ca. arriviamo al campo. Milioni di stelle riflettono la loro fioca luce sul ghiacciaio del Gigante. Sagome di roccia circondano il campo tutt’attorno. Abbiamo fame e sete. Pregustiamo i tortellini freschi comperati il giorno precedente. Sugo di coniglio con funghi. Mmmmmmm...     continua "La Goulotte Rebuffat"

Torna indietro

Per Votare/Commentare chiudi questa finestra e clicca Ti è stato utile (ti è piaciuto) questo contributo? Votalo

CARTACEO-SANGREAL.jpg

I Top LIKE...
Le destinazioni
Viaggi Oceania Viaggi Africa Viaggi Europa Viaggi Nord America Viaggi CentroAmerica Viaggi Caraibi Viaggi SudAmerica Viaggi Asia Viaggi Medio Oriente Clicca sul Continente Viaggi ZONA_ITALIA