Ritorno sulla via della seta


Inserito il: 11/09/2009 da Francesco Trecci
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I palazzi sembrano abbandonati. Invece in ogni caseggiato si scorge una tendina, si sente una radio. Parabole ovunque. E tante chiese (armene e georgiane), il tempio ebraico, la severa moschea dove pregano assieme sunniti e sciiti. I bagni termali. Mercatini abusivi appaiono dai bagagliai delle auto. Povertà, umanità, cani randagi. La grande ristrutturazione cittadina ha toccato solo le grandi arterie evitando così all’uomo d’affari o ai diplomatici stranieri frettolosi di vedere situazioni non piacevoli. E’ un vero peccato, la città vecchia se ristrutturata, senza eccessivi stravolgimenti, sarebbe magnifica.

Tbilisi ancor più oggi che in passato appare a due facce: da un lato la nuova borghesia (cerchia di pochi eletti) che spende e spande. Il resto dei cittadini sempre sull’orlo della sussistenza. Entriamo una dopo l’altra in tutte le chiese. Le persone si segnano sin dal patio esterno. Le donne si celano il capo. All’interno si accendono lunghe candele, le pareti severe sono spoglie. Dappertutto ci sono icone e dipinti dei santi. File di devoti baciano le immagini e pregano. E’ la profonda e sincera spiritualità georgiana. Lontana da riflettori. Nell’antichissima chiesa di Metechi, a picco sul Mtkvuari, una signora di nome Marina ci prende per mano e ci indica tutti i santi raffigurati nelle icone, s’illumina quando capisce che conosco il martirio di Sant’Abo narrato da Ioane Sabanidze. Abo, fu un personaggio troppo particolare perché i georgiani ne perdessero le tracce. Era un giovane arabo convertito al cristianesimo in una Georgia sotto controllo islamico. Fu trucidato dai suoi connazionali per non aver rifiutato la sua fede religiosa. Ioane Sabanidze, un suo amico, ne narrò le vicende. Abo diventò così suo malgrado il simbolo del “nazionalismo” georgiano contro l’invasore. Fu allora (nell’VIII secolo) che definitivamente il patriottismo si saldò con la fede cristiana. Il Patriarcato georgiano ha infatti santificato nei secoli re, poeti ed eroi del Paese.     continua "Ritorno sulla via della seta"

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