La costa turchese


Inserito il: 12/12/2007 da Adriano Socchi
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A Patara, una spiaggia di 22 chilometri di sabbia finissima fa' da contraltare un mare molto mosso e un forte vento che sono una costante di questa grande e bella spiaggia. In questa zona della Turchia le spiagge sono prive di bagni privati. Se è vero che si possono godere pienamente così come sono, vale a dire senza sdrai e gli ombrelloni, è altrettanto vero che mancano i servizi di guardia spiaggia e il salvataggio. Fate quindi attenzione quando fate il bagno. Una curiosità da ricordare per gli appassionati di mitologia: il dio Apollo nacque sulla spiaggia di Patara. Dall’attraente villaggio di Kalkan in poi proviamo e tastiamo personalmente il grave problema dell’acqua. Non siamo in pieno deserto del Sahara eppure l’acqua qui è altrettanto preziosa. Aggiungeteci giornate di caldo insopportabile, la stanchezza del viaggio, il sudore e la sete e capirete i disagi sopportati. Nelle città di questo tratto di costa l’acqua è centellinata e, come se non bastasse, è bollente. Per averne di tiepida bisogna aspettare fino a notte fonda. Di solito, comunque, gli alberghi forniscono secchi d’acqua (fresca?) per lavarsi.

Mare, mare sempre mare, spiagge, spiagge e ancora spiagge… molte però irraggiungibili. Bisognerebbe noleggiare una barca, ossia un caicco. E’ possibile farlo in uno qualsiasi dei paesi che s’affacciano sul mare. La vacanza in caicco, sulle acque limpide del mare turco, è oggi ancora un lusso. Si può optare, allora, per delle escursioni giornaliere in barca per raggiungere almeno alcuni di questi angoli paradisiaci. Noi ci accontentiamo, si fa per dire, di raggiungere quelle via terra anche se spesso occorre affrontare impervi sentieri o, come per la spiaggia di Kaputas, una lunga serie di gradini.

Muovendoci sempre verso est visitiamo uno dei teatri romani meglio conservati al mondo grazie all’ottimo materiale usato, al poderoso rafforzamento selgiuchide e ad un recente accorato restauro. Si tratta del teatro di Aspendos, costruito nel lontano 170 d. C. e capace di contenere 20.000 spettatori. Vi si svolge anche oggi un’importante stagione musicale e teatrale. Poco distante si trova Manavgat, ma sia la città che le escursioni nei suoi immediati dintorni si riveleranno una gran delusione. Trascorriamo un’intera giornata su un battello, completamente a nostra disposizione, affittato per andare a vedere le tanto pubblicizzate cascate del fiume Manavgat, ma rimarremo assai delusi di fronte ad un "piccolo salto" d’acqua. Forse nella stagione più umida... Scopriamo sul delta del fiume un gruppo di palafitte diroccate. La gente che vi abita vive in condizioni di estrema miseria, tuttavia in alcune di esse non mancano la televisione e in altre, addirittura, il box per la macchina. Al ritorno ci fermiamo a fare amicizia con un gruppo di bambini e diventiamo occasionali spettatori di una gara di tuffi dagli alberi, i cui rami facevano da trampolino. Lasciamo la squallida e poco accogliente Manavgat per raggiungere Alanya, dove assisteremo ad un indimenticabile tramonto dall’alto della fortezza bizantina, arroccata su di un promontorio.

Durante la visita ci soffermiamo a contemplare il magnifico panorama che si spiega dalla "torre dei sacrifici". I battelli, in basso, sul mare, sembrano canotti, le case hanno dimensioni lillipuziane. Da questa torre venivano gettati i condannati a morte ai quali però non veniva negata un’ultima possibilità per salvarsi: gettare una pietra in mare. Il destino volle che nessuno mai vi riuscì e mai fu graziato.

Alanya è il nostro capolinea sulla costa. Da qui invertiamo il nostro senso di marcia dirigendoci d’ora in avanti verso nord, sull’altopiano anatolico, prima, e la Cappadocia, dopo. Il mare di Turchia, per lo meno quello della costa turchese, è stato per tutti noi una vera sorpresa. Innumerevoli baie si prestano a tutte le attività, da quelle ideali per i nuotare in acque tranquille e sicure, ad altre ottimali per praticare il surf, altre per lo snorkelling, e altre ancora semplicemente per rilassarsi sulla sabbia e godere dei raggi del sole ed abbronzarsi in ambienti genuinamente naturali. Passerò, forse, per un promotore dell’ufficio turistico della Turchia, ma per gli amanti del sole, delle spiagge e del mare questo è il paradiso!

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