Il Regno delle Isole


Inserito il: 11/12/2007 da Adriano Socchi
Email: adrimavi@alice.it
Sito web: http://www.viaggiatorionline.com/profile.asp?id=Adriano+Socchi
Letto 3768 volte

 Clicca per ingrandire Clicca per ingrandire Clicca per ingrandire Clicca per ingrandire

Per me e Mavi il passatempo migliore è fare snorkelling. Armati di maschera e pinne esploriamo a pelo d’acqua il fondale lungo il cerchio dell’atollo su cui si trova la nostra isola, in direzione dell’orizzonte. Questi fondali sono meno spettacolari rispetto a quelli gustati nel Mar Rosso. Il corallo è meno colorato perché è in gran parte morto, e per quanto concerne i pesci ci sembrano più o meno gli stessi. Ad ogni modo i fondali sono comunque a dir poco affascinanti. Facciamo snorkeling per due ore mantenendoci sempre là dove il mare è verde segno che l’acqua non è molto profonda. Tornati a riva ci accorgiamo di esserci non dico bruciati, ma quasi! I giorni a seguire Mavi e Simona si cospargeranno di creme protettive, mentre il sottoscritto indosserà costantemente una maglietta, anche durante i bagni.

Sazi di tanto mare, decidiamo di andare a visitare Malè nonostante i giudizi non molto positivi di Barbara. Scopriamo però un’amara sorpresa. Non possiamo raggiungere Malè perché non esiste alcun servizio di trasporto pubblico, a quanto pare un problema di tutto l’arcipelago e non solo di Giravaru. Per visitare la capitale dobbiamo quindi scegliere una escursione organizzata, ma scopriamo che oggi è giorno di riposo perché giorno di partenze e di arrivi dei turisti. Tutte le imbarcazioni sono impegnate nel far spola dall’aeroporto al villaggio e il giro a Malè salta definitivamente. Per spezzare l’abbuffata di mare assistiamo alla finale dei mondiali di calcio insieme al personale del resort.

Il giorno successivo partecipiamo all’escursione di mezza giornata ad un’isola disabitata. Da lontano, la vediamo a malapena affiorare dall’oceano: non a caso le isole Maldive sono nei guinness dei primati per essere il paese più piatto del mondo. L’elevazione massima è di 3 metri sopra il livello del mare! L’isola è un incanto, null’altro che palme, sabbia e mare, un luogo incontaminato senza tracce della presenza umana che incute, allo stesso tempo, serenità e paura: serenità per la straordinaria bellezza, paura per la sperduta solitudine. Mano a mano che ci avviciniamo con il dhoni, vediamo il bianco degli spruzzi delle onde che s’infrangono sulla barriera corallina, poi il verde delle palme ed infine la spiaggia. L’isola è ancora più piccola di quella del nostro resort, la spiaggia ancora più bianca, l’acqua ancora più cristallina. Guardando all’orizzonte il mare si confonde con il cielo. Le palme sembrano cadere in acqua, quasi a volerla accarezzare. Siamo in paradiso!

Il giorno seguente partecipiamo ad un’escursione in mare aperto, nei pressi di una bella barriera corallina, dove alcuni ospiti del villaggio ci hanno detto di aver visto delle testuggini. Il reef è effettivamente è molto bello, il fondale più colorato per via dei coralli ancora vivi. Vediamo pesci napoleone, pagliaccio, angelo imperatore, poi cernie e fittissimi branchi di lucenti pesci vetro, ma non le tartarughe di mare. Non è necessario, comunque, spingersi al largo per ammirare il mondo sottomarino visto che abbiamo visto una murena nuotare sinuosamente a pochi metri dalla riva.

Alle sei del pomeriggio del nostro ultimo giorno di vacanza ci troviamo su uno dei quattro caratteristici moli di Giravaru, costruiti con blocchi di madrepore e corallo, in attesa del calar del sole. Nell'attesa del tramonto, l'ultimo, scorgiamo dei giganteschi granchi. Quasi che la natura sapesse della nostra partenza ci riserva un fantastico addio, di quelli destinati a rimanere nei ricordi. Il sole cadente irradia a perdita d’occhio una luce arancione. Ora che siamo sulla via di casa, io e Mavi rimpiangiamo tanto quanto mio fratello e sua moglie la "repubblica delle vacanze". facciamo per l'ultima volta il giro dell’isola. E' notte, ma non è buio: una grande luna piena e una galassia di stelle fanno luce a sufficienza. Man mano che avanziamo, davanti a nugoli di paciugo scappano, disperdendosi in tutte le direzioni.

Ora capisco gli slogan dei vari Tour Operator che vendono le Maldive. Le Maldive sono la "repubblica delle vacanze". Un posto per turisti non certo per viaggiatori. Il luogo è tale e quale alle foto che i diversi depliant pubblicizzano, un posto da favola… e com’era scritto su un cartello dell’aeroporto: il paradiso in terra per chi è in cerca di tranquillità e di riposo, e per quanti sono innamorati del mare. Ecco spiegate le Maldive in modo sbrigativo. Io e Mavi, più avvezzi a muoverci e a viaggiare, la sera ci sentivamo come dei prigionieri, seppur in paradiso. Mio fratello e Simona si sono invece goduti i tesori di questo eden: orizzonti infiniti, il silenzio dei grandi spazi, cieli notturni tempestati di stelle, sole e caldo tropicale, acque trasparenti di color blu, celeste e verde, spiagge bianche di finissimo corallo, scenografiche palme protese verso il mare, stupendi fondali e pesci coloratissimi. Maldive: carcere dorato o paradiso terrestre? Oppure, solo "il regno delle isole"...

Torna indietro

Per Votare/Commentare chiudi questa finestra e clicca Ti è stato utile (ti è piaciuto) questo contributo? Votalo

CARTACEO-SANGREAL.jpg

I Top LIKE...
Le destinazioni
Viaggi Oceania Viaggi Africa Viaggi Europa Viaggi Nord America Viaggi CentroAmerica Viaggi Caraibi Viaggi SudAmerica Viaggi Asia Viaggi Medio Oriente Clicca sul Continente Viaggi ZONA_ITALIA