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El Cerro Chacaltaya: un 5.000 per tutti


Inserito il: 11/12/2007 da Adriano Socchi
Email: adrimavi@alice.it
Sito web: http://www.viaggiatorionline.com/profile.asp?id=Adriano+Socchi
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Pensiamo, allora, di non essere troppo distanti da qualche abitazione. La supposizione si rileva azzeccata. Riprendiamo a salire e dopo neanche due minuti vediamo materializzarsi, tra le nubi, il centro di ricerca e il cartellone d’ingresso al Chacaltaya. Quest’ultimo indica l'altitudine, 5.260 metri sopra il livello del mare. Un centinaio di metri più avanti, sulla strada ormai pianeggiante, c’è il rifugio del Club Andino Boliviano, che è chiuso.

Alla preoccupazione subentra ora uno stato di pacata euforia. Ci saremmo goduti la vetta in completa solitudine. Meno di un chilometro ci separa, precisamente 135 metri di dislivello e all’incirca mezzora cammino, sì ripido, ma su un sentiero facile. Peccato per il tempo davvero ingrato. Siamo nel bel mezzo di un corpo nuvoloso che c’impedisce di godere del fantastico panorama. Antonio sembra il più entusiasta. Dice di non esserci mai stato e chiede se può salire in cima insieme a noi. Gli diamo parte della nostra attrezzatura: un pile, un paio di guanti e delle scarpe da trekking (al posto dei mocassini che calzava) e partiamo. Nonostante la scarsissima visibilità è impossibile perdere il tracciato del sentiero, il quale lambisce il ghiacciaio delle piste da sci. Antonio ci precede, sale veloce, tento di stargli dietro, lo vedo a male a pena e dopo qualche minuto lo perdo di vista. Lo ritrovo dieci minuti dopo dentro una specie di garitta dove si è seduto per riposarsi e ripararsi dal vento. Mi dice di essere stanco ed affamato. Gli offro una cioccolata e lo convinco a salire più piano, e stare dietro di me. Da qui in avanti procederemo uno dietro l’altro. Nel frattempo arriva Mavi, la sola ad essere salita regolarmente, ossia facendo delle pause di una decina di secondi a rifiatare, ogni dieci passi. Le dico di continuare che l’avremo raggiunta. La raggiungeremo quindici minuti più tardi, solo sulla cima. Il Chacaltaya si è dimostrato più faticoso del previsto a causa delle avverse condizioni meteo, a testimonianza che per quanto una montagna di 5.000 metri sia addomesticata resta pur sempre una grande montagna. La temperatura è abbondantemente sotto lo zero, in tira un vento che ve lo raccomando. Insomma fa freddo! Molto freddo!

Ci aspettavamo di vedere dalla cima di un’alta montagna, qual è il Chacaltaya, la vista sublime del Huayna Potosì e delle altre montagne che si sollevano ancora più alte e maestose. Ci aspettavamo un panorama unico, invece siamo prigionieri di una nebbia sempre più fitta, ma a nessuno di noi importava. La soddisfazione era palese sui nostri visi sferzati dal vento gelido, la soddisfazione di chi ha compiuto un’impresa: avevamo "conquistato" salito una vetta di 5.395 metri. Prima di congedarmi voglio lasciarvi l’indirizzo (vista la particolarità dell'occasione, la redazione fa un'eccezione. Ndr) del nostro compagno, Antonio. Mi piace ricordarlo come un compagno d’avventura perché non fu meno desideroso di noi nel riuscire ad arrivare sulla vetta. Potete trovare Antonio Usnayt, autista della movil n° 08, presso la "City La Paz – Radio Taxi" in Guerrilleros Lanza N° 638 a La Paz.

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