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Danimarca. Suoni sospesi. Impressioni da un autobus...


Inserito il: 09/11/2007 da Alessandra Conti
Email: staff@viaggiatorionline.com
Sito web: http://www.viaggiatorionline.com/profile.asp?id=Alessandra+Conti
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Rami protesi all’infinito in una mattina dal cielo gelato... Mi sembra lunare la luce di questo sole che si riflette con un bagliore oscillante sui legni vellutati di verde...
Su di un prato sbiancato dalla brina, un gruppo di gabbiani schermaglia fra loro...

Deve esserci un gran schiamazzare al di là del vetro del mio autobus, ma tutto è sospeso, rimandato, differito ed il mezzo, dado concentrato di silenzio, col suo carico di passeggeri impassibili, invisibili l’uno all’altro, fluttua nello spazio...

Mi sento in un universo parallelo popolato da visioni sciamaniche, in questa natura rigogliosa e imponente che, quasi animata, sembra avvolgerti e separarti dal resto, attutendo ogni propensione verso l’esterno.

Sarà per questo che nessuno chiede permesso, nessuno sospira, giovani da un lato, vecchi dall’altro.
Quasi tutto fosse stato già preordinato e schedato, in modo da rendere inutile ogni commento...

Di questa divisione dall’altro, standardizzata e confezionata, altrimenti definita “privacy”, la prima vittima credo sia il suono, la comuicazione scarnificata che per esser riportata in esistenza richiede l’intervento degli psicologi, voci autorizzate del dialogo mancato.



“Non mi riguarda”, è la frase di conforto, di solito accompagnata da un invito a rivolgersi ad uno psicologo, che si rivolge agli amici in difficoltà, forse per un proprio senso di inadeguatezza o per incapacità di affrontare il proprio dolore e ancor più quello degli “esterni” a sè.

In due mesi di girovagare in autobus, non ho visto nessuno litigare, cercare di intaccare la sfera dell’altro, confrontarsi...
Ho visto invece gruppi di ragazzi, appena adolescenti, salire allegri con le confezioni di birra in mano...

E' come se, in questo alternarsi ad un ritmo irreale di notte e giorno, di luce e buio, non ci fosse tempo per i rimproveri, per i confliti generazionali, per imparare a sopportarsi ed a convivere col brutto carattere dell’altro.     continua "Danimarca. Suoni sospesi. Impressioni da un autobus... "

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